Il sud illuminato negato dai libri di testo,
"storia da riscrivere".
Articolo a firma di Gianluca Sollazzo. - Il Mattino di Salerno del 16 Novembre 2014.
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Il recupero della identità storica del Mezzogiorno
d'Italia può partire dalla riscrittura dei manuali di storia.
Ne sono convinti presidi, docenti e studenti di
una rete di scuole che ieri hanno lanciato dall'Istituto Genovesi di Salerno
una battaglia formativa in difesa della identità del Sud e della verità
storica.
Per questa ragione è pronta a partire una
petizione per reinserire nei testi scolastici delle scuole medie e superiori
pensatori meridionali non approfonditi, oppure tralasciati per anni dai
programmi didattici.
Da Antonio Genovesi a Mario Pagano, arrivando a
Bernardo da Tanucci.
Tutti cultori di un Sud e di illuminismo
meridionalista che docenti e studiosi salernitani puntano a riportare in auge.
"Non è l'iniziativa di un gruppo di
nostalgici - fanno sapere i promotori della petizione - ma di una missione
all'insegna della verità storica".
Foto 1
L'obiettivo è educare gli studenti e le nuove
generazioni al recupero della memoria meridionalista e di una Campania pre-unitaria
nel 1861 perché "una storia dimenticata è un futuro perso".
A lanciare la battaglia erano stati nei mesi
scorsi gli studenti della III C della media Alfonso Gatto di Battipaglia,
guidati da Gerardo Granito, che in classe sono riusciti a smontare la tesi di
un mezzogiorno subalterno al Nord alla vigilia dell'unificazione d'Italia
sostenuta in alcuni passaggi proprio dal loro manuale scolastico di
riferimento.
Ne scaturì una formale protesta indirizzata
agli autori del libro di storia adottato a inizio anno scolastico, colpevole di
aver omesso alcuni aspetti relativi alle condizioni del mezzogiorno nella fase
preunitaria.
A finire sotto accusa sono state alcune
citazioni del libro "Chiedi alla Storia" (Bruno Mondadori), scritto
da Franco Amerini e Roberto Roveda e destinato alle scuole medie.
Affrontando come da programma le fasi che hanno
portato alla unificazione del regno d'Italia, gli studenti della Gatto si sono
imbattuti in un paragrafo ritenuto "discordante" con gli studi di
approfondimento avviati sotto la supervisione del loro docente di storia.
In particolare un passaggio.
"Nel sud della penisola - era scritto alla
pagina 390 del libro - sotto il governo della dinastia dei Borbone, l'economia
era bloccata. I sovrani del Regno delle due Sicilie facevano poco o nulla per
avviare l'industrializzazione e favorire le attività imprenditoriali".
Da quell'esperienza didattica sono trascorsi
mesi e la missione di recupero della memoria è andata avanti trovando il
sostegno di studenti e professori dell'I.I.S.S. Nitti di Napoli e dell'I.I.S.S.
Dante Alighieri di Avellino, e ancora dell'ITG Fermi di Isernia, pronti a
sottoscrivere una petizione a favore dell'introduzione degli storici
meridionalisti.
Foto 2
"Puntiamo a riscrivere la storia
arricchendola con i contributi di tanti storici, filosofi e cultori del sud – dice
- consapevoli che la verità storica assoluta non esiste, ma almeno si può
chiedere di inserire nei testi approfondimenti sui pensatori di un meridione
avanzato".
"Basta ricordare un decreto che il 3 maggio
del 1832 sotto i Borbone - dichiara il geologo - istituì per la prima volta
nella penisola la raccolta differenziata a tutela della salute della
popolazione per scongiurare il rischio colera".
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Foto 1 - Fonte www.fontesud.it - Locandina dell'evento.
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Foto 3 - Provenienza Blog "Decretiamo" - http://decretiamo.blogspot.it/2010/11/la-raccolta-della-monnezza-nel-1832.html
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