Istintivamente rivolgo gli occhi verso il cielo
Dove s’affaccia improvviso un filetto di luna…
L'eco della tua voce che me l’addita,
Carica di meraviglia mi raggiunge.
La mia mano lenta verso l'infinito si protende
A cancellarne l'immagine agli altri.
Resterò lì, a vederlo
sospeso in cielo
finché lento non si trasforma.
Papà…
Ho imparato ad ascoltare il tuo silenzio
Forse troppo tardi
Ed ora che più non può parlarmi,
Forte la sua mancanza
M’assorda.
A nulla serve
stringere forte le orecchie tra le mani.
Nessun commento:
Posta un commento