Tema:
La mia famiglia.
Svolgimento.
La mia è una famiglia di origini lontanissime.
Uno dei miei avi emigrò dalla Grecia quando, avendo egli un commercio di olio tra il suo ed alcuni paesi dell'Europa occidentale in società con altri due suoi amici, decise che era giunto il momento di provarci.
Partito con la solita nave da Patrasso carica di oltre 300 barili d'olio da destinare in Spagna, cambiò rotta facendo scalo in un porto nascosto della Sicilia occidentale dove lo aspettavano degli acquirenti greci che si erano messi d'accordo con lui per comprare, di nascosto, tutta la partita ad un prezzo convenuto.
Lì avvenne la transazione. I barili d'olio furono sostituiti con barili pieni di acqua salata di mare e la nave intraprese la rotta per la Spagna non riuscendo a raggiungere la destinazione prevista perchè naufragò. Ovviamente una finzione.
Ma mentre i soci del mio bisnonno credettero alla disgrazia e piansero la triste sorte dell'amico e socio morto e sepolto in fondo al mare lui, con una barca acconciata all'uopo, raggiungeva remando con foga le coste napoletane; intanto quando i compratori greci s'accorsero che i barili non contenevano l'olio d'oliva puro che credevano, ma del vile olio di semi vario misto ad acqua di mare, era ormai troppo tardi.
Il mio bisnonno, che sapeva non aver molto tempo per sfuggire alla loro ira, inscenò una rissa in una taverna del porto di Puteoli, vicino Napoli, riuscendo a far credere di essere rimasto vittima di un ferimento mortale nel corso della colluttazione.
Si inventò solenni funerali con deposizione di una bara vuota in una fosse comune del cimitero; quindi restò nascosto per oltre un mese cibandosi di bacche e di erbe selvatiche, e si fece crescere una folta barba che dipinse, insieme alla fluida chioma che nel frattempo gli era cresciuta, di un rosso ramato che piuttosto che ringiovanirlo come credeva, lo aveva invecchiato di vent'anni.
Forse quella fù la sua salvezza. Cambiò identità modificando il suo cognome e trasformando tutte le "K" e le "omega" che contenevano; riuscì a fingersi muto perchè non si riconoscesse la sua stentata pronuncia dialettale ed iniziò così una nuova vita sposando quella che divenne la nonna di mio padre; tra tutti il quinto dei loro sette figli.
Io il suo secondogenito. Il mio bisnonno sperperò tutta la fortuna truffaldinamente accumulata in speculazioni sbagliate; d'altronde la farina del diavolo finisce sempre in crusca.
A tal motivo ciascuno dei suoi sette figli dovette ricominciare daccapo ed anche mio padre, a sua volta, non fù da meno.
Ora noi viviamo una vita decorosa in una casetta acquistata col sudore della fronte e con sacrificio ma, nelle serate d'inverno, quando la nostalgia ci prende, vorremmo ritornare in Grecia per conoscere i discendenti della prima famiglia.
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