L'autobus rosso aveva appena imboccato l'ingresso della statale in direzione Taranto allorché una pattuglia della Guardia di Finanza, ferma un po' più avanti dell'immissione, paletta bene in vista, intimò l'alt all'autista che allegramente viaggiava con perfetta sincronia tra i tempi d'arrivo previsti e quelli effettivi.
Quello che a coloro che erano alla prima esperienza sembrava un semplice controllo, apparì agli altri come una iattura; una ispezione foriera di un fastidioso ritardo se non addirittura altro.
Qualcuno raccontò di un controllo terminato presso gli uffici della questura dove furono registrati i documenti di tutti.
Nel mentre quindi, la preoccupazione cominciava a serpeggiare negli animi, i volenterosi agenti, dando l'impressione di mirare ad un obiettivo ben preciso, infilati all'interno del vano bagagli, tirate fuori borse, buste e zaini incominciarono una attenta analisi dei loro contenuti.
D'un trattato il volto d'uno di quei giovani in divisa, saliti i tre gradini dell'ingresso, sbucò orgoglioso al centro del corridoio dietro il suo trofeo: uno zaino bicolore che si reggeva ben alto e rigido in tutta la sua ampiezza.
Si udì dietro quegli occhi gioiosi una voce invitante il proprietario a farsi avanti subito onde evitare noiose perdite di tempo.
Nemmeno per inteso: sguardi indagatori d'intorno e silenzio.
Unica possibilità, per gli altri ben inteso, per andar via presto: che il proprietario dello zaino si facesse avanti.
Macchè; quasi che quell'oggetto dell'attenzione di tutti si fosse infilato da solo nel bagagliaio.
Ed ecco dunque il risultato: tutti giù dall'autobus.
Recuperato ciascuno il suo bagaglio personale, in un piglia-piglia generale, tutti furono messi bene in fila per quanto era lungo l'autobus; in attesa della conta e del controllo; più incuriositi che preoccupati quelli che erano i viaggiatori abituali.
Già a metà del controllo tutto sembrava finito: erano "saltati fuori" due i possessori dello zaino pieno di CD-ROM masterizzati.
I due furono infilati velocemente nell'auto e portati via insieme al corpo del reato, senza por tempo in mezzo.
I commenti furono dei più svariati e certamente qualcuno avrebbe preferito che ad esser fermati fossero stati i tre di colore che invece, indisturbati ed innocenti, continuavano il viaggio con le loro enormi buste piene di borse e borsette ben sistemate nel bagagliaio.
Viaggio terminato allegramente deliziati dalla voce dell'autista che, pregustando la cenetta telefonicamente concordata con la consorte, passò in rassegna i migliori brani italiani e non, degli anni sessanta.
“Traditi ugualmente, ugualmente spogliati, risorgeremo allo stesso tempo delle nostre sventure; che mai à durato lungamente l’opera della iniquità, né sono eterne le usurpazioni”. - S. M. Francesco II - Proclama di Gaeta, 8 dicembre 1860
venerdì 25 aprile 2008
La corriera per Lecce
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento