domenica 27 aprile 2008

… che non si può mai sapere!

"Portati l'ombrello! Che non si può mi sapere. Magari viene a piovere e poi ti prendi l'influenza!"
Piena estate, giornata di sole. Ipotesi pioggia: zero. Nemmeno le più infauste previsioni ne lasciano trasparire l'eventualità.
Non un "Magari piove e poi fai gli starnuti, ti può venire la tosse, un raschietto alla gola".
Ma che! Direttamente l'influenza.
Non un "ti potresti bagnare… può darsi che poi l'acqua ti si asciuga addosso e ti viene freddo… potresti avere di mal di testa e forse, molto forse qualche decimo di febbre…"
No. Niente di tutto questo: dalla pioggia che forse potrebbe venir giù non si sa da dove e come, all'influenza.
"Mettiti la maglia di lana! Che non si può mi sapere. Magari fa freddo e poi ti prendi l'influenza!"
L'influenza. Il solito eterno tormentone. La minaccia incombente. Il ricatto psicologico della mia - solo?- infanzia.
Si, perché ammalarsi, quanto ero in età fanciullesca, era una disgrazia.
A pagamento la visita del medico, a pagamento le medicine.
Di gratis c'era solo il nonno pronto a far le siringhe di penicillina che facevano un male terribile.
Entrambi. La penicillina ed il nonno.
Le siringhe erano quelle di una volta. Di vetro, e con il bollitore in pura latta.
E la recondita mai avverata speranza che l'oggetto maledetto cascasse a terra e si rompesse rimandando il momento fatale.
Era Comunque una specie di litania familiare. Veniva da lontano. Mia madre era soltanto l'ultimo momentaneo anello della catena.
La mia doveva averla imparata dalla mamma, mia nonna, che a sua volta doveva averla ereditata dalla sua di madre e così andando a ritroso fino a Mosè:
"Mettetevi il salvagente mentre attraversiamo il mar Rosso. Che non si può mi sapere. Metti che si richiudono le acque troppo in fretta, affogate tutti!"
Una litania dicevo.
S'andava fuori in gita o per lavoro? "Portati un pantalone di ricambio! Che non si può mi sapere. Magari ti si macchia quando mangi e che figura ci fai?"
Pantalone, giacca, maglione, ombrello, calzini, lacci da scarpe, spazzolino… Insomma: se non avessero già inventato la ruota di scorta, ci avrebbe pensato la mamma.
"Vai in giro con l'auto? Mi raccomando, portati una ruota di ricambio! Che non si può mi sapere. Magari se ne buca una e poi come torni?"
Quello di cui si poteva star certi era che se si usciva senza ombrello, non si aveva il pantalone in più, o si stava senza un maglione d'appoggio, si scatenava un temporale mai visto, ti macchiavi il pantalone, veniva giù un freddo siberiano.
Insomma più che una previsione di possibile eventualità seppure remota, una stregoneria vera e propria.
Ma credo che questa sia stata una idea del buon Signore, quando si accorse che non sempre le mamme venivano mai ascoltate e prese sul serio.
E questa storia si è così radicata, che non v'è famiglia dove in una qualche parte della casa non si conservi un pigiama buono od una comincia da notte perché "Meglio averla pronta! Che non si può mi sapere. Posso mica andare in ospedale con la camicia di tutti i giorni! Che se poi resto lì, mi devono seppellire così come sto combinata per casa."
Ma sappiamo che il Buon Dio non guarda alla camicia da notte con la quale le mamme si presentano a lui.
Non guarda niente: gli basta solo sapere che si tratta di una mamma.
A lui basta questo!
Le mamme, e su questo non ammette ragioni, lui le guarda dentro perché sa che sono bellissime così come sono.
Tutte.
Nessuna esclusa.
Anche se arrivano su con la camicia di tutti i giorni, e… senza la maglia di lana.


 

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