giovedì 24 aprile 2008

Festival bandistico a Villammare.

Rispettando il canone della più classica delle sue tradizioni di fine estate, nell'atmosfera della fantastica e luminescente Cassa Armonica, il Comune di Vibonati ha organizzato, presso la piazza antistante la Chiesa Madre del suo borgo marino che annomasi con dimostrazione di scarsa fantasia "Villammare", la annuale tenzone bandistica.

Questa, sviluppandosi in due distinte serate, ha offerto, nel corso della prima, all'inclito pubblico di turisti ed indigeni, l'esibizione del gruppo bandistico del Comune di Fisciano; comune reso noto alle cronache culturali internazionali per essere sede dell'Università degli Studi di Salerno; e, nel corso della seconda, quella del gruppo bandistico del Comune di Conversano, località in provincia di Bari sul quale poco o nulla abbiamo da riferire.

Il gruppo bandistico di Fisciano si è cimentato nel proporre le musiche di Giuseppe Verdi composte sui versi de Il Rigoletto, libretto di Francesco Paolo Tosti e, per la seconda parte della serata, quelle scritte da Rossini per il Barbiere di Siviglia.

Il Gruppo Bandistico di Conversano ha allietato la sua serata con musiche tratte da Il Trovatore in prima battuta, quindi da la Carmen di Bizet.

In entrambe le serate, l'inizio dell'intervallo è stato caratterizzato dall'abbraccio al maestro da parte delle autorità cittadine con classica consegna di fiori e targhe.

Presentazione all'inclito dei maestri di musica che hanno raccolto consensi ed applausi che in questo tipo di contesto non vengono lesinati a nessuno.

Preludio a ciascuno dei due intervalli è stato un carosello di musiche vivaci ai quali non si è mancato di aggiungere l'inno di Mameli.

Al librarsi nell'aere della prima nota, come un sol uomo tutto il pubblico presente nello spiazzo è balzato in piedi intonandone i versi, ad immagine e somiglianza del Presidente Ciampi e signora.

A somiglianza di coloro rimasti seduti sulle sedie han fatto quelli che avevano invece poggiato i loro fondoschiena su muretti e sedili di fortuna.

Scrosci d'applausi e volti soddisfatti hanno con indulgente bonarietà, consentito che gli orchestrali procedessero alla meritata pausa sorbendo bevande rinfrescanti e sgranchendosi gli arti inferiori per così tanto tempo immobili.

Si tralascia di trasmettere nota delle seconde parti perché l'inventato cronista, come gran parte del pubblico d'altronde, visto l'anomalo prolungarsi della pausa, ha preferito spostare la sua attenzione altrove.

D'altronde ritenendo che tutti avessero già dato il meglio di sè, trovava difficile il rinnovarsi di nuove e vieppiù sorprendenti emozioni.

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