domenica 24 agosto 2008

Sono in “www.asca.it”, e leggo:

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BONDI: POSIZIONI FAMIGLIA CRISTIANA DANNEGGIANO CHIESA (REPUBBLICA).

(ASCA) - Roma, 14 ago - Famiglia Cristiana continua ad ''esprimere opinioni su questioni politiche e sociali che riflettono una cultura che sbrigativamente viene definita catto-comunista. Non capisco perche' il suo direttore neghi scandalizzato questa accusa''. In questi termini il Ministro per i Beni e le Attivita' culturali, Sandro Bondi, valuta i recenti interventi del periodico dei paolini critici verso il governo.

'Quello che mi sorprende - tiene a sottolineare Bondi in un'intervista a 'La Repubblica' - e' soprattutto il tono, che non si addice ad un settimanale cattolico''. Ma l'ex coordinatore di Forza Italia non si meraviglia. ''Il filo conduttore e' sempre quello: la simpatia per i 'cattolici adulti' (primo fra tutti Prodi, ndr) e l'antipatia viscerale per Berlusconi''.

Non credo alle “antipatie viscerali”, ma penso che qualcuno dovrebbe pur prendere infine una volta per tutte le distanze da chi, come sembra di capire, non ha la coscienza a posto; sarebbe in effetti questo, un atto di giustizia nei confronti di tutte le persone oneste e per bene.
Vero è che fino a prova contraria siamo tutti presuntivamente non colpevoli, ma è anche vero che laddove questa presunzione sembra venire a mancare, si faccia chiarezza affrontando senza indugio il giudizio, non paventando inesistenti complotti e soprattutto giammai costruendosi ad hoc leggi tendenti ad annullare quello che per gli altri sarebbe un reato.
Ciascuno di noi normali è tenuto a rapportarsi alle leggi ed alle norme vigenti, e non costruire le norme e le leggi affinchè giustifichino come lecito l'operato.
Opera questa di chi, detenendo il potere farebbe di se un dittatore e non un governante democratico.
Anzi proprio chi detiene il potere in un paese democratico, dovrebbe dare il buon esempio sottostando alle leggi che ne hanno consolidato la storia nel corso degli anni.
Se la legge è uguale per tutti, ed essere a tutela dell'intera collettività, buona o cattiva che sia, e non a vantaggio di pochi singoli, deve essere veramente uguale per tutti.
E se c'è chi non è degno di onorevolezza, è giusto che si ritiri o che venga cacciato via definitivamente fino a che non accetti di essere giudicato.
Al di là del credere o meno in Dio, resta di fatto che non è questa terrena la “vita eterna”.
Anche i presunti “Potenti” sono destinati a finire.
Pur seppelliti in sarcofaghi d'oro e vellutati, all'interno non resteranno di lui che ossa e marciume.
Quello che fa diventare grande un uomo, ed a renderlo immortale è la memoria che riuscirà a lasciare di lui.
Indipendentemente dai suoi possedimenti, seppur molti e di grande valore.
Questi saranno soltanto soltanto come brandelli di carne sparsi nel campo su cui, alla prima occasione, si abbatteranno fameliche iene rimaste ad attendere il momento dell'abbandono.


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