lunedì 30 marzo 2015

“ELOGIO DELL’IMBECILLE” - di Pino Aprile: la “quarta di copertina"

Mi soffermo nel leggere la “quarta di copertina” del libro

- a chi si domanda chi sia ricordo la sua più famosa opera “Terroni” - che viene riportata sul sito di “bookrepublic.it” per invogliarne l'acquisto e penso...

Ne ripropongo qui integralmente il testo per due motivi:
   -   il primo è per essere d’aiuto a chi non conoscendo il libro se ne incuriosisca tanto da comprarlo, in versione elettronica - quella che preferisco e che consiglio - o in versione carta non importa;

   -   il secondo perché mi ha fatto ripercorrere i motivi della mia situazione attuale: messo fuori da una azienda solida, con ottime prospettive di ulteriori incrementi, che ha manipolato le carte non sopportando al suo interno la presenza di una “manovalità” pensante e capace e che sottolineava ogni giorno con la sua già sola presenza, l'insulsaggine, l’incapacità e l’incompetenza dei suoi dirigenti della sede italiana.

Per l’appunto: degli Imbecilli.
"Imbecilli" asserviti totalmente a "capi" stranieri a loro volta totalmente incompetenti a riguardo di quel di cui l'azienda italiana, loro collegata, era chiamata a occuparsi.

Forse ho compreso alla fine il motivo del loro gesto, delle loro decisioni.
Solo dei veri e consapevoli “Imbecilli” sono capaci di un comportamento altrimenti inspiegabile!


Quarta di copertina

Perché al mondo ci sono tanti imbecilli? E perché, sorprendentemente, in politica come nelle aziende gli stupidi prosperano, riuscendo spesso a raggiungere posizioni di successo?
La risposta è semplice: l'intelligenza non serve più. 
L'uomo se l'è lasciata alle spalle, come i peli che gli ricoprivano il corpo, la coda o la camminata a quattro zampe. 
Il segno più caratteristico dell'essere umano, quello che gli ha permesso di elevarsi dalla specie animale e, in una certa misura, di dominare il mondo, non è più necessario. 
La nostra specie tende per natura alla stupidità e per la sua sopravvivenza è questa a giocare un ruolo chiave. Ecco perché l'imbecille ha una marcia in più. 
È un anticipatore: non capisce niente, ma è già pronto per il futuro e sarà lui a salvarsi. 
Inutile allarmarsi dunque se abbiamo sempre più casi eccellenti di cervello avvizzito, soprattutto tra chi è chiamato a ricoprire ruoli di responsabilità: evidentemente siamo al traino di chi ha davvero compreso come gira il mondo e non può che traghettarci verso un ridente destino. 
Alla fine è una questione di sopravvivenza: meglio un cretino vivo che un genio morto.

Quanto possa essere veritiero il contenuto di queste frasi siamo sicuramente almeno in due a poterlo testimoniare, freschi di ferite recenti inferte a entrambi dagli stessi carnefici, a poterlo confermare e sottolineare!

Le ferite sono ormai in gran parte curate, e confesso che ormai solo il pensiero di aver fatto parte di quella azienda e di aver dovuto ascoltare le banalità, le insulsaggini e le sciocchezze di quei "dirigenti" mi fa accapponare la pelle!

Finalmente il tempo di aprirmi gli occhi si è completato e vedo e sono di fatto grato proprio a coloro che mi hanno messo fuori per averlo fatto: hanno in questo modo, a loro insaputa, salvato il mio corpo ma sopratutto il mio spirito.

Peccato e mi spiace pensare che non sapranno mai quanto io sia loro grato: troppo “imbecilli” per comprenderlo anche a volerglielo raccontare!

Ma anche gli "Imbecilli" sono figli di Dio e anche loro possono essere utili pur se inconsapevoli, ai progetti preparati dal Signore!



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