martedì 31 marzo 2015

La Domenica delle Palme.

Il giorno dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme.

Inizio dell’apoteosi finale.
Viene condensata in una sola celebrazione, in una unica giornata, l’insieme degli eventi di una intera settimana, tranne l’ultima fase.

Ricapitolo:

L’avvio di Gesù verso Gerusalemme, il suo arrivo in città e l’ingresso con il gioioso corollario di coloro che deponevano rami di palma - non di ulivo! - sul cammino dell’asino che cavalcava, in segno di omaggio.

Gesù è arrivato a Gerusalemme per celebrarvi la Pasqua con i suoi discepoli.
Quale Pasqua? Quella del ricordo della partenza degli ebrei dall’Egitto verso la terra promessa, oppure quella della sua partenza da questa terra verso la Vita promessa?

Ovviamente tutti pensavano alla prima: perché avere dubbi, d'altronde?
Come e per quale motivo immaginare diversamente? non avevano neanche una presunzione di alternativa.
Loro.

Nessuno di coloro che lo accompagna immagina invece che è tutto già predisposto e stabilito. 
Solo Lui sa: è Lui il regista delle scene finali della propria vita e di chi lo circonda.

Tutto è stato organizzato fin nei minimi dettagli; forse tranne il momento in cui la sua umanità ci è stato raccontato volesse avere il sopravvento.

Ma forse ha solo voluto insegnarci ancora una volta una cosa importante: non c’è nessun limite massimo nella sopportazione del dolore, dell'ingiustizia, della sofferenza, dell'ingiuria, dell'ignominia, del disonore per chi confida in Dio.

Quindi la cena, che sarà l’ultima; l’ultima della Pasqua ebraica e la prima di quella cristiana.
L’incoraggiamento al tradimento: necessario per il raggiungimento dell’ultimo atto.
Quello che farà dire al Cristo in croce “Tutto è compiuto!”

La preghiera nell’orto degli ulivi: gli apostoli forse credevano fossero lì aspettando che spuntasse il sole per poi andar via da quella città piena di insidie e pericoli.
Credo che non sapevano di essere piuttosto tutti in attesa dell’arrivo dei soldati.
Soldati guidati da colui che era stato demandato a essere l’artefice di quel compimento.

E poi: l’arrivo in tribunale, il tira e molla tra i capi dei sacerdoti e Pilato, la flagellazione, il baratto con Barabba, la conferma di condanna alla croce  l’arrivo sul Golgota, la crocifissione, la morte, la deposizione dalla Croce e la sepoltura.
  
Sei giorni in un solo giorno! quante emozioni per noi: usciamo dalle chiese gioiosi e con il sorriso sulle labbra, eppure non è stata una domenica come le altre questa; piuttosto una domenica di tristezza perché noi abbiamo lasciato Gesù nel sepolcro.

Ora ci saranno sette giorni in cui per dirla con Paolo Curtaz 
"Il tempo della liturgia è cambiato: se normalmente comprimiamo la storia della salvezza in dodici mesi, in questa settimana la Chiesa rallenta il suo passo e lo sincronizza col suo Signore. Ora dopo ora seguiremo l'ultima settimana di vita di Gesù, immaginando, a partire dai vangeli, quale tumulto di emozioni e di pensieri devono avere attraversato le sue ultime giornate."

La sintesi che abbiamo letto verrà ripercorsa tutta giorno per giorno, passo dopo passo ripetendo parole e gesti perché ci rimangano impresse nel cuore.
Sei giorni di sintesi che si svolgeranno in sei singole giornate.
La sintesi non conteneva alcuna anticipazione sulla resurrezione!

Perché dunque sul nostro volto non si legge pentimento e contrizione?
Gesù è appena morto! e lo abbiamo sepolto.

Per chi era lì Gesù è morto lasciando delusi, avviliti e pieni di timore i discepoli, e profondamente contrite e desolate la Sua Mamma e le altre donne che lo seguivano.
In questo giorno sono quelli i momenti che abbiamo appena rivissuto. 

L’ulivo… i rami di ulivo…

Nella domenica delle Palme esordiamo con la benedizione dei rami di ulivo prima di ripercorrere nel racconto del Vangelo, l’intero dramma della “Passione di Cristo”.

L’ulivo…. l’ulivo è simbolo di pace: come siamo strani…. cerchiamo di far pace con Gesù giusto prima di metterlo in croce...

Prima che venga condannato e muoia.

Ciao Gesù, scusaci se adesso per colpa nostra succederanno tutta una serie di eventi, ma vedi… se ci fossimo stati noi non ti sarebbe accaduto nulla! noi ci saremmo opposti… Però non c’eravamo… facciamo pace lo stesso…?

Penso al fatto che ci viene narrato che il Signore decise di far pace con il mondo quando, alla fine dei quaranta giorni di diluvio universale, Noè vide volare in cielo una colomba che ne aveva un rametto di ulivo nel becco.
Ecco perché l’ulivo è un simbolo di pace: è il Signore che fa pace con noi, non il contrario! 
Mitologia, credenza... forse sarà così, ma è quello che mi piace credere che sia quello che è avvenuto, e che sia avvenuto proprio così... 

Gesù, noi stiamo per tradirti, tra poco ti arresteranno, ci coalizzeremo contro di te perché abbiamo paura dei farisei che ci minacciano e ti accuseremo dichiarando quel che ci han chiesto di dire contro di te.
...sì, lo sappiamo, è tutto falso... ma loro ci minacciano....!

Sarai giudicato, flagellato, condotto sul Golgota, messo in croce con altri due disgraziati che però se lo meritano e morirai.
Ma non ti preoccupare perché poi noi già lo sappiamo... tutto finisce bene! e sappiamo che poi ci perdonerai perché non è colpa nostra….

Ecco: vogliamo fare subito pace con te, perché poi dopo che sei risorto... cioè domenica prossima... dobbiamo andare a festeggiarti! 
Potrebbe non esserci tempo per restare a chiacchierare con te, a chiederti di fare la pace… te lo chiediamo ora... subito… lo so, è un po' in anticipo, ma che fa? ...non abbiamo poi tanto tempo per domandarti che pensi di noi, come stai, se alla fine hai proprio sofferto come ci è stato raccontato....

E poi ci stanno i nostri parenti che ci aspettano per andare a mangiare tutti insieme… i nostri amici che stanno già al ristorante… non li hai visti perché loro non vanno a messa a Pasqua… dicono che ci sta troppa calca, troppa gente, le prediche sono troppo lunghe... i bambini danno fastidio...!

…l'indomani….? eh… il giorno dopo è lunedì: lunedì dell’Angelo! Anzi: Lunedì in Albis!
Mai capito che voglia dire ma questa è la maniera ufficiale per definire il giorno di “Pasquetta"…. una piccola Pasqua perché non è proprio Pasqua ma si fa vacanza lo stesso sia al lavoro che a scuola… sì, è festa, ma non si deve proprio andare a messa… se il tempo è buono facciamo una gitarella… ci portiamo qualcosa da mangiare… con tutto quello che è avanzato… è peccato sprecarlo!





Immagini: fonte web - La Cappellina Virtuale - Preghiere pe la famiglia.



lunedì 30 marzo 2015

Il tempo del mio dolore è finito!

Il tempo del mio dolore è finito!
I giorni delle mie lacrime sono terminati!

Non voglio pianti e disperazione
Non è il giorno della mia morte
Quello che vedete
Questo è quello in cui nasco 
per non mai più morire!

È per questo giorno che sono nato alla terra
E finalmente è arrivato: ho raggiunto 
Lo scopo
Il compito è terminato
Ho compiuto il percorso
Sono arrivato dal mio amato

Gioite per me come il giorno
In cui venni al mondo
Perché oggi è quello
In cui sono nato alla vera vita
Quella che non avrà più fine

Intorno a me 
Suonate con la cetra 
Musiche gioiose
Cantate parole d'amore 
E di felicitá
L'anima mia v'ascolta 
E canta 
E danza con voi!

Non è il giorno del cordoglio
Per chi m'é stato vicino
Ma quello delle congratulazioni
Per chi mi ama e ha fede!

Ecco, anche per me è giunto
Il momento in cui finalmente 
Tutto
Sta per cominciare.

“ELOGIO DELL’IMBECILLE” - di Pino Aprile: la “quarta di copertina"

Mi soffermo nel leggere la “quarta di copertina” del libro

- a chi si domanda chi sia ricordo la sua più famosa opera “Terroni” - che viene riportata sul sito di “bookrepublic.it” per invogliarne l'acquisto e penso...

Ne ripropongo qui integralmente il testo per due motivi:
   -   il primo è per essere d’aiuto a chi non conoscendo il libro se ne incuriosisca tanto da comprarlo, in versione elettronica - quella che preferisco e che consiglio - o in versione carta non importa;

   -   il secondo perché mi ha fatto ripercorrere i motivi della mia situazione attuale: messo fuori da una azienda solida, con ottime prospettive di ulteriori incrementi, che ha manipolato le carte non sopportando al suo interno la presenza di una “manovalità” pensante e capace e che sottolineava ogni giorno con la sua già sola presenza, l'insulsaggine, l’incapacità e l’incompetenza dei suoi dirigenti della sede italiana.

Per l’appunto: degli Imbecilli.
"Imbecilli" asserviti totalmente a "capi" stranieri a loro volta totalmente incompetenti a riguardo di quel di cui l'azienda italiana, loro collegata, era chiamata a occuparsi.

Forse ho compreso alla fine il motivo del loro gesto, delle loro decisioni.
Solo dei veri e consapevoli “Imbecilli” sono capaci di un comportamento altrimenti inspiegabile!


Quarta di copertina

Perché al mondo ci sono tanti imbecilli? E perché, sorprendentemente, in politica come nelle aziende gli stupidi prosperano, riuscendo spesso a raggiungere posizioni di successo?
La risposta è semplice: l'intelligenza non serve più. 
L'uomo se l'è lasciata alle spalle, come i peli che gli ricoprivano il corpo, la coda o la camminata a quattro zampe. 
Il segno più caratteristico dell'essere umano, quello che gli ha permesso di elevarsi dalla specie animale e, in una certa misura, di dominare il mondo, non è più necessario. 
La nostra specie tende per natura alla stupidità e per la sua sopravvivenza è questa a giocare un ruolo chiave. Ecco perché l'imbecille ha una marcia in più. 
È un anticipatore: non capisce niente, ma è già pronto per il futuro e sarà lui a salvarsi. 
Inutile allarmarsi dunque se abbiamo sempre più casi eccellenti di cervello avvizzito, soprattutto tra chi è chiamato a ricoprire ruoli di responsabilità: evidentemente siamo al traino di chi ha davvero compreso come gira il mondo e non può che traghettarci verso un ridente destino. 
Alla fine è una questione di sopravvivenza: meglio un cretino vivo che un genio morto.

Quanto possa essere veritiero il contenuto di queste frasi siamo sicuramente almeno in due a poterlo testimoniare, freschi di ferite recenti inferte a entrambi dagli stessi carnefici, a poterlo confermare e sottolineare!

Le ferite sono ormai in gran parte curate, e confesso che ormai solo il pensiero di aver fatto parte di quella azienda e di aver dovuto ascoltare le banalità, le insulsaggini e le sciocchezze di quei "dirigenti" mi fa accapponare la pelle!

Finalmente il tempo di aprirmi gli occhi si è completato e vedo e sono di fatto grato proprio a coloro che mi hanno messo fuori per averlo fatto: hanno in questo modo, a loro insaputa, salvato il mio corpo ma sopratutto il mio spirito.

Peccato e mi spiace pensare che non sapranno mai quanto io sia loro grato: troppo “imbecilli” per comprenderlo anche a volerglielo raccontare!

Ma anche gli "Imbecilli" sono figli di Dio e anche loro possono essere utili pur se inconsapevoli, ai progetti preparati dal Signore!



giovedì 26 marzo 2015

"Il Fatto Quotidiano” riporta in grandi titoli: Grandi opere e politica, i finanziamenti (bipartisan) dei signori del mattone

Leggo da "Il Fatto Quotidiano”….


Le imprese edili più importanti non mancano mai nella lista delle donazioni ai partiti degli ultimi 20 anni. Scorrendo l'elenco dei finanziamenti pubblici alla politica si scoprono affari e posizionamenti. Ecco nomi, cifre, destinatari delle somme offerte dai grandi gruppi: da Caltagirone a Todini, da Salini a Gavio

di   - 25 marzo 2015

...e penso alla stupidità di chi legge e commenta senza pensare che tutta quella marea di danaro è uscita dalle nostre tasche.
Ed è grazie a questo che paghiamo tasse elevatissime senza avere un contraccambio in servizi.

Gli italiani non contribuiscono al miglioramento o al più a un mantenimento della loro vita sociale con le tasse che pagano, e come accade in un qualsiasi altro paese civile europeo, ma al mantenimento di tutta questa gran quantità di ladri che ci rubano direttamente nelle tasche.

Perché gli italiani ancora non hanno capito che non vivono in una democrazia, ma in una dittatura parlamentare.

Non è “democrazia” quella di poter dire quel che si crede, di leggere giornali e libri in libertà o che altro possa io immaginare che credano.

Democrazia è tutta un’altra cosa.

democrazia è quando i parlamentari di un governo che non rispetta i principi fondamentali della vita sociale e disattendono gli impegni presi al momento di essere eletti, vengono cacciati via senza una possibile seconda occasione.

Democrazia è il rispetto delle leggi esistenti, e non la loro modifica o sostituzione secondo la comodità di alcuni.

Non è democrazia l’autoprotezionismo e il salvataggio dei politi eletti in parlamento.
Democrazia è quando un popolo si ribella ai soprusi e caccia via i colpevoli.
E li caccia anche se per un sospetto! 

Lo "Stato garantista" esiste solo per i politici: può forse essere mai democrazia questa?
NO: è dittatura parlamentare!

Chi è che parla di “democrazia” infatti in questo Stato?
I politici, per l’appunto: per far credere al popolo che tutto quello che avviene è una conferma, una testimonianza della vera democrazia.

Che cretino che è il popolo italiano!

Tutti e da sempre hanno rubato e rubano.
In passato limitavano la loro ingordigia: ora non c’è più alcun freno o ritegno!

Venti anni di Berlusconismo, che ha provveduto a un completo lavaggio del cervello di circa due generazioni e mezza di persone, ha compiuto il miracolo dell’asservimento.

Perché è chiaro come anche Berlusconi, che si è costruito l'immagine di chi "non mette le mani nelle tasche degli italiani" ha preso anche lui soldi a piene mani.

"Credono tutti che io abbia così tanti soldi, che non potranno mai pensare che proprio io ne prenda alle persone!"
E intanto gli abbian pagato le serate di Arcore, le "olgettine", i viaggi di "Ruby", di tarantini e tanto altro ancora: 
ITALIANI! LE ABBIAMO PAGATE NOI QUESTE COSE! VE NE SIETE MAI RESI CONTO?

Forse non ha messo le mani nelle tasche perché ci avrebbe trovato poco e nulla, ma sicuramente lá dove avrebbe trovato di che pigliare: portafogli, mattonella, cassetti…. dovunque ci fosse stata una monetino, là c’era Berlusconi.
Ha rovistato dappertutto!

Lui è quello che ha ampliato l’applicazione del cosiddetto “giro di cassa”!

“Io non tocco i vostri soldi! ...però c’è un però… le regioni e i comuni ai quali io non dò più soldi perché non ne prendo direttamente da voi, hanno bisogno di soldi per poter funzionare… indire appalti... pagare tangenti... prendere mazzette... e quindi ve li prenderanno loro… io ho detto che devono essere morigerati, ma se poi non ce la fanno… beh... comunque io non c’entro... i responsabili saranno loro!; però poi… c’è un altro però… sì... un altro piccolo però... di soldi qui ne abbiamo bisogno: dunque a me ne daranno poi Regioni e Comuni da quelli che prenderanno da voi. Ovviamente se avranno bisogno di altri soldi si inventeranno qualcos'altro loro... io no: io non ho chiesto nulla!"

Questo inutile stato ladro, inefficiente, inefficace e malfamato meriterebbe una unica soluzione: la sua totale eliminazione dalla cartina politica.

Questa gente non cambierà mai, per cui è inutile sperare in nuove elezioni, nuovi volti, nuovi progetti: resterá tutto invariato.

Non ci sono persone nuove perché i “nuovi” sono figli della perversione politica, economica e sociale precedente.
Occorrerebbe un fuoco che li estinguesse tutti, perché le cose possano cambiare e in positivo.

Non serve cambiare nè la musica né gli orchestrali: la sinfonia resterà sempre la stessa perché dipende tutto dalla scuola dove hanno studiato.
E qui la scuola è la stessa per tutti: Italia!

E a chi pensa che non se ne salva nessuno tranne che i 5S, confesso che oggi come oggi ho dei dubbi in proposito.

Non sarà perché non c'erano ancora? o perché non avevano voce in capitolo? o perché...?
E sará che fanno tanto chiasso perché vorrebbero avere anche loro una parte?
E quelli che se ne sono andati via indossando altre e più collaudate casacche, sarà perché pensano di riuscire a prendere qualcosa anche loro?
Mi spiace, ma non credo più a nessuno!


mercoledì 25 marzo 2015

MERIDIONALISTI VS LEGHISTI ALLA "VITA IN DIRETTA". ALTRO CHE NOSTALGICI: ho ricevuto una risposta diversamente intelligente al mio post.

Come sempre partendo dalle ricerche di chi su Facebook indaga sulla storia del territorio di cui sono parte integrante, sono andato a vedere il video proposto su “youtube” al Link:  


Questo il titolo del video:

Il video è stato Caricato il 23 ottobre 2011 (caricato da: massimiliano115) e riporta l’intervista del 19 ottobre 2011 in cui sono protagonisti Pino Aprile, Nando Dicè nonché il rappresentante della lega Belardelli.

Quest’ultimo, che come tutti i suoi sodali altro non fa che del puro qualunquismo storico manifestando di non avere nessuna conoscenza dei fatti, e non sapendo come rispondere vuole portare la “questione” ai nostri giorni manifestando la solita aggressività e intolleranza alle considerazione degli altri.

Berlusconi ha fatto a questa gente buona scuola: evitare che gli altri parlino e dicano quando quello di cui stanno dicendo non corrisponde al loro pensiero. 
Interrompere alzando la voce urlando e offendendo: il sistema più stupido per farsi sentire senza farsi ascoltare.

Così come come fa chiunque sa di non avere nulla da dire e non vuole che siano contraddette le proprie insulsaggini.

Guarda un po’ come un certo tale “My Emoh” che ha commentato il mio post limitandosi all’insulto, senza riportare nessun fatto, nessuna notizia, ovvero motivazioni tali da far ripensare.
Anzi ottenendo proprio il contrario: rafforzando la mia maggiore convinzione.
Sì: da certe persone è giusto cercare di tenersi a distanza.

Io ho condiviso quel video accompagnandolo con questo commento:

Io sono davvero stufo di questo schifo e di questa vergogna!
Bisogna insorgere e pretendere una divisione: referendum nazionale per diventare uno stato autonomo, libero e indipendente! Le logge massoniche della politica nazionale non devono e non possono continuare a sopraffare un popolo che rappresenta la parte migliore di uno stato illegale!
 
L'ITALIA È UNA NAZIONE ILLEGALE! DEVE ESSERE DEFINITIVAMENTE  "CHIUSA"!
I meridionali che non sono d'accordo e che vivono già oltre il Garigliano, se ne restino dall'altra parte: non meritano di essere parte di questo popolo!

Che si faccia come in Tunisia e in Algeria: chi non è con noi è contro di noi, e quindi vada via!


Non credo di aver offeso nessuno pur venendo io sistematicamente offeso, insultato e penalizzato.
Credo sia giusto pretendere che i “rinnegati” continuino tranquillamente a fare la loro vita dove vogliono: c’è una restante parte così grande di terra e di città dove stabilire la propria sede!
Chiedere di poter ritornare a essere uno stato autonomo dove vivere senza essere offesi, insultati, penalizzati per appartenere a una area geografica diversa lo considero il minimo indispensabile per poter vivere in maniera tranquilla e senza danni.

Al mio post ricevo il commento di un tale non meglio identificabile “My Emoh” che scrive:

Giuro che mi fate ridere. "uno stato indipendente"? é incredibile che nel 2015 ci siano ancora queste mentalità razziste. L'Italia è un unico stato senza distinzioni tra nord e sud, perché siamo completamente uguali. Evidentemente dovresti un po aggiornare il cervello.


Non so di quale parte del territorio geograficamente chiamato Italia tu sia.
Innanzitutto sarebbe bene non offendere chi ha convinzioni e idee diverse dalle proprie: ma evidentemente c’è un inghippo a livello della materia cerebrale.
Oppure bocca e cervello non sono in comunicazione tra di loro: non saprei, non mi occupo di psicoanalisi.


Io resto convinto che l’”Italia” non esiste come entità politica e sociale, ma che sia un agglomerato di ex piccoli staterelli riuniti in una unica associazione che trovandosi con l’acqua alla gola hanno pensato bene di risolvere i loro problemi di colonizzare con l'inganno e l’utilizzo di sistemi mafiosi e camorristici l'unico stato florido e ben governato per risolvere i propri problemi economici che era possibile raggiungere senza un gran dispendio di danaro (che non avevano).

Hanno rubato i soldi, le industrie, la popolazione: quella che non hanno ucciso e massacrato.

L’insipienza di quei governanti e la malvagia ingordigia del loro stupido re è stata dimostrata dalla storia che fino a oggi, il 2015 di cui parli, è loro diretta figlia.
Quegli stolti non hanno potuto rubare o uccidere la cultura, l’arte, le idee, l’inventiva e lo si vede tutt’ora.
Da quello Stato non hanno imparato nulla.
Come chi ruba nella cassetta delle elemosine per andarsi a giocare i soldi al bingo: non fa fruttare il danaro rubato e anzi lo sperpera impoverendosi più di quanto non lo era prima di rubare.

In questa nazione erroneamente creduta unica - le divisioni permangono e si accentuano giorno dopo giorno - non si è tutti uguali e tu My Emoh lo dimostri palesemente.
L’unica soluzione possibile per la parte meridionale del territorio è una separazione dal resto.


Non so chi tu sia, ma impara a essere meno offensivo: a dover essere aggiornato è sicuramente il cervello di altri che farebbero meglio a tacere vista la permanente che manifestano.

Se parli di razzismo è evidente che tu sei parte di coloro che vivono il problema in una maniera o nell’altra: io sono semplicemente per una autonomia e indipendenza politica e sociale.
Per uno stato a parte unico e distaccato.

Il mio non è razzismo ma desiderio di crescita culturale, politica, economica e sociale.

Io sono per l’accoglienza dell’altro, chiunque esso sia e da qualunque parte provenga e per qualsiasi motivo: ma in uno stato autonomo e indipendente.

Per i “razzisti” devi rivolgerti altrove.


IMMAGINI: fonte citata - "BRIGANTE PRODUCTION - https://www.youtube.com/watch?v=dDIbrhQ-FDg&feature=share
Non risulta copertura di Copyright. In caso contrario resto a disposizione per la eliminazione del Post.


mercoledì 18 marzo 2015

Insegnami Signore a perdonare!

Insegnami Signore a perdonare!
Fa che io continuamente ripensi a tutte le volte
che ti hanno offeso, ingiuriato, colpito.
Che io riveda in quelle occasioni 
il tuo sguardo tenero e pietoso 
volto verso i tuoi accusatori e offensori.

E che io ripensi alla consapevole volontà di
opporre invece la durezza del mio animo
quando sono io a ricevere un insulto!

Quanto è difficile imitarti per chi come
me è debole oltre che nel corpo anche nello spirito!

Insegnami a comprendere la mia debolezza
perché possa impegnarmi a mutarla nel coraggio
di guardare alla tua Croce ormai liberata
nella sua luce e immagine della salvezza!

Insegnami a capire che ogni mio atto di orgoglio
è un distogliere il mio sguardo da te
come fa chi sa di essere in colpa.

Fa che io possa guardare verso di te
con volto aperto per imparare come sia possibile
perdonare chi mi offende
chi mi colpisce nel corpo
e nello spirito

Chi ha nei miei confronti un atteggiamento
che sfregia e insulta il mio orgoglio

Sì Signore: insegnami a capire che l’orgoglio
non potrà mai essermi d’aiuto per raggiungerti!

E lascia in me la conoscenza della volontà di farlo
per voler con forza ritornare nella tua strada 
e non per altro!

Insegnami Signore a perdonare! 
sapendo io che non è per il volerti essere uguale
che io desidero imitarti!

Ma che è per il desiderio insaziabile di tendere
verso di te la mia mano affinchè tu possa riconoscerla e stringerla
per portarmi via dalla debolezza dall’orgoglio 
che mi chiude l'animo
e l'orecchio
non lasciando che veda il tuo dolcissimo sguardo 
includermi nel disegno di salvezza preparato per me
e che ascolti dalla tua voce 
le parole che continui a ripetermi
perché mi sia ben chiaro che chi mi ha fatto del male appartiene al mondo
e che tutto ciò che è del mondo non è parte di chi tende a te.

Ti ringrazio o mio Signore 
Per avermi consentito di giungere
alla fine di questa mia preghiera che elevo a te
e al tuo Padre e mio unico Dio
perché mi dà la consapevolezza di essere in errore.

Pasqua 2015: una meditazione personale.

La Pasqua: la sera del giovedì fu quella dell’ultima cena.
E la sera della partenza dall’Egitto fu quella in cui gli ebrei mangiarono erbe amare, uccisero un agnello di grandezza tale da poter essere mangiato dai componenti la famiglia senza che ne rimanesse nulla, prepararono pane azzimo.
Una cena veloce e frugale, svolta nel timore di quel che sarebbe dovuto accadere, facendosi coraggio l’un l’altro.
Poi uscirono e partirono di lì.

Era di Giovedì sera quando Gesù ripeté quel rito commemorativo della fuga per la salvezza - non la “cena della festa”! quella fuga non è da ricordare in una festa.

Nel corso di quel giovedì in cui ripercorreva con gli Apostoli gli eventi della ricorrenza cui aveva partecipato da spettatore negli anni precedenti, trasformò ciò che avevano significato fino a quel momento la partenza e l’arrivo degli Ebrei dall'Egitto alla terra promessa, in quello che da quella notte in poi avrebbe significato il partire dalla vita terrena per arrivare alla vita eterna.
Di tutti noi.

È vero: la nostra non è una “Pasqua di fuga” e di salvezza fisica; la nostra è una “Pasqua” di fuga dalla morte e per una risurrezione dell'anima: per una salvezza dello spirito.

Personalmente continuo a credere che la resurrezione del corpo è una immaginazione dell'uomo: l’uomo non può non pensare a una “resurrezione” che non comprenda tutto: anima e corpo.
Quasi come se fosse il corpo a dar credito all’anima e non viceversa; come se senza il corpo sia l’anima a non poter sopravvivere.

Perché noi uomini siamo abituati a credere solo a ciò che vediamo; così come Gesù disse all’apostolo Tommaso: Tu hai creduto perché hai veduto. Beati coloro che senza vedere crederanno!

Il primo giorno dopo il sabato dell’epoca era un giorno normale e non festivo.
È stato sostituito al “sabato" perché fu il giorno in cui le donne che si recarono al sepolcro per ungere il corpo di Gesù, trovarono la tomba spalancata e vuota.
Dunque non più quello del “riposo” dopo i sei giorni della creazione, ma il giorno del “risveglio” dopo la morte: questo è quello da santificare.

E quando le donne e con loro gli Apostoli compresero che la tomba era vuota perché Gesù era risorto, non andarono a far baldoria, a gozzovigliare, a mangiare e bere!
Non sapevano prima che quel giorno si sarebbe poi trasformato nella attuazione della promessa!
Le ore precedenti furono di dolore e sofferenza vissute da chi non sa; divennero la premessa di una felicità che non avrebbe potuto dare spazio ad altre sensazioni!
   
Noi invece che sappiamo già, non dovremmo proporci in una più profonda preparazione? 
in un silenzioso e infinito ringraziamento per il grande dono ricevuto?

Noi conosciamo la storia: tutta!
Dal principio alla fine.

Sì, è vero, accadrà così, così e così….
Gesù sarà catturato… sarà condannato… sarà crocifisso... con lui ci saranno due ladroni, uno sprezzante e oltraggioso e l’altro invece buono e pentito…  
poi Gesù morirà e succederà il finimondo…! 
si scatenerà un forte temporale… 
verrà un terremoto… 
si squarcerà il velo del tempio e crollerà tutto… 
i cattivi moriranno… 
Giuda - quel fetente! - è andato a impiccarsi... perché poi si è pentito per aver tradito… eh… troppo tardi… 
la Madre di Gesù piangerà, piangeranno tutte le donne che lo seguivano… 
gli Apostoli si sentiranno soli e sperduti… però poi tutto finisce bene!

Ecco qua finalmente! La benedizione: la messa è finita, l’acqua benedetta l’abbiamo presa… eh! io mi sono portato la bottiglietta da casa… quella dei succhi di frutta… ce ne entra di più che mica in  quella cosa piccola piccola che danno in chiesa… 

La minestra maritata è pronta: fumante e ben condita… il capretto con le patate al forno bello e fatto!
Pastiera, Uova di cioccolata per i ragazzi, casatiello con le uova… c’è tutto!
Non manca niente… 
...a Natale ci stanno anche gli struffoli e i rococò… peccato che a Pasqua i dolci sono così pochi…

No: mai al ristorante! A noi la Pasqua ci piace farla a casa: al ristorante si spende un sacco di soldi e poi chissà che cosa ti fanno mangiare… ti fanno pagare il capretto e invece ti danno l’agnello…  tutte ossa e poca carne... a me il capretto il “mio” macellaio me lo mette da parte… "vero capretto!"... io ce lo prenoto già una settimana prima…! L’agnello non ha un buon odore...

Ecco: noi festeggiamo il momento del “tutto è finito bene”; noi siamo quelli che sappiamo già il finale della storia e per questo non è che poi dobbiamo star lì a pensarci sopra più di tanto.

Sì, un po’ di partecipazione, uno sguardo un po’ intristito per le occasioni che precedono il “grande giorno”…. alla fine “basta esserci” no?... “partecipare”...

…l’occasione: la messa durante il periodo di quaresima… dopo l’abbuffata del martedì grasso… è così che si capisce quando inizia la quaresima, mica altro… 

...però dobbiamo fare attenzione ai venerdì… può sempre scappare di dimenticarci di non mangiare carne…
Sì ragazzi: anche il prosciutto e il salame sono “carne”!
Certo: anche quello cotto! Il sandwich ve lo preparo tonno e maionese...

La messa in questo periodo si fa con i paramenti viola e senza il “Gloria” perché pare brutto…! 
ci sarebbe poi anche la Via Crucis tutti i venerdì… 

…eh… tutti i venerdì… non è che poi uno tutti i venerdì sa già se può andare a fare la Via Crucis…!

…vabbè! io però mi faccio la Via Crucis solo il venerdì Santo, quella che fa il Papa per televisione. Mica c’è bisogno che ogni settimana... ne basta una! 
Quella buona! …guarda che quella la fa proprio il Papa, mica un prete qualunque...! 
Così ce la vediamo tutti a casa mentre che mangiamo… sì: il pesce perché il venerdì Santo oltre a non mangiare la carne si dovrebbe pure digiunare! 

…però uno torna a casa dal lavoro, stanco, nervoso… come si fa a non mangiare… 
...eh...! un po’ di fame ci sta sempre… un brodino… sì, certo: vegetale… un pesce…..

ah no! solo se fresco: una bella spigoletta con olio, sale e maionese, due olive di Gaeta… 
e beh, se uno deve mangiare tanto vale che mangia per bene… 
…no, nessuna pagnotta! panini: la pagnotta allora tanto vale che il digiuno non lo fai… i panini invece... 
i panini... sanno di magro già nel pronunciare la parola...
...sì, è vero, quella del Papa è un po’ lunghetta perché dicono la stessa cosa in cento lingue, ma noi la facciamo lo stesso. Tanto abbiamo due televisioni, se i ragazzi si stancano se ne vanno dentro…. 
...io poi… sai… a una certa ora non riesco a tenere gli occhi aperti… ma fino a che ce la faccio seguo tutto...”

Dal Lunedì dell’Angelo, alias “Pasquetta”…! in poi tutto finisce. Tutto ritorna normale.

“Speriamo che domani ci sta il sole, che è Pasquetta e voglio andare a fare la gita! Ci portiamo il casatiello! Non ci sta nemmeno la messa: nessun impegno quindi! Che peccato però, martedì di nuovo a lavorare!

Noi siamo quelli che sanno: tutto finisce bene e se facciamo i bravi e andiamo a messa la domenica andremo anche in Paradiso, al massimo in Purgatorio ma solo per poco tempo…

Anzi: e se prendiamo anche la comunione - ogni tanto si può pure fare! - meglio ancora… 
la confessione….? 

Ma no! questa della confessione è una cosa che ci facevano fare da bambini… ora sono grande, ho preso pure un titolo di studio esagerato! 
…anzi: esageratissimo!
sono diventato un adulto intelligente e consapevole…! 
La confessione me la faccio da solo… il Signore lo sa che cosa ho fatto e quello che mi deve perdonare… Io ci parlo a tu per tu!

Sono le vecchie bigotte che si vanno ancora a confessare! sì, i vecchi e gli ignoranti!
Il sacerdote alla fine è un uomo come me… anzi! ma a lui chi lo conosce… chissà come è e che fa nel privato… magari si comporta peggio di me e io gli vado a dire i fatti miei… e poi lui dovrebbe dare l’assoluzione a me?
Ci penso io… a me l’assoluzione me la dà direttamente il Padre Eterno, mica uno così…!

Io penso che la nostra “Pasqua” quella dei cristiani avviene ogni settimana.
Ogni giorno in cui ci svegliamo e apriamo gli occhi avviene il miracolo, dovunque noi ci troviamo.

I giorni che precedono quello della resurrezione sono anche quelli della nostra passione: la settimana serve per prepararsi alla domenica, non la domenica per prepararsi alla settimana.
Ora il culmine del percorso arriva quando celebriamo in chiesa l’avvento della salvezza: cioè il “giorno dopo il sabato”.

Quando il sacerdote recita: 
"Celebrando il memoriale della morte e risurrezione del tuo Figlio, ti offriamo, Padre, il pane della vita e il calice della salvezza, e ti rendiamo grazie per averci ammessi alla tua presenza a compiere il servizio sacerdotale."
individuo il momento culmine della celebrazione eucaristica: quello che condensa in una sola azione la passione e la resurrezione di Gesù.
Condividiamo in pochi secondi la distribuzione del pane e del vino, il dolore della croce, la morte e la resurrezione che avviene direttamente nel cuore!
Questa successione di eventi produce in tanti una grande gioia interiore di cui quei tanti non si rendono conto: ho visto volti sorridenti ed estasiati!

Dunque la domenica non è un giorno come un altro o speciale solo perché si fa vacanza da scuola o dal lavoro.
Ogni Domenica avviene la ripetizione della Passione, morte e resurrezione di Gesù: tutto insieme, senza soluzione di continuità.

Occorre viverlo come tale. 
È un giorno dedicato non a noi ma a Gesù e al Signore:

Sei giorni lavorerai (…); ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro (…). Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra (…), ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato. (Es 20,1-17)

Dunque usciamo fuori dalla logica della festa, dalla pubblicità che trasforma qualsiasi cosa in commercio e occasione di far danaro.

Cerchiamo di essere veri cristiani, insegniamo ai nostri figli e nipoti che la Pasqua non è un evento festoso, la Pasqua non è l’uovo di cioccolato, la colomba dolce, che non è un fare a scambio di rametti di palma e chi più ne porta a casa è più bravo.

Che l’acqua santa non serve solo per una benedizione della tavola nella domenica di Pasqua prima del pranzo, fatta dal più anziano perché così vuole la prassi.

Non è riempirsi un bottiglione da mostrare agli altri per poi innaffiarci le piante… è acqua santa… è peccato buttarla…!
Peccato forse è non averla usata e non usarla...

La Pasqua sopratutto nel momento della sua principale ricorrenza annuale, va vissuta con una consapevole moderazione e morigeratezza.
E sopratutto con profondo rispetto e raccoglimento nei confronti di chi ha voluto donare sé stesso per indicare quale sia la via della salvezza.

Noi non siamo chiamati a festeggiare la resurrezione di Cristo con pranzi e torte, ma a ricordare l’ammonimento che con il suo gesto e apoteosi ha voluto darci, e il grande dono di salvezza che ci è stato concesso di poter godere se solo lo vogliamo, con sentimenti di penitenza e di gratitudine.

Gesù ha affrontato l’inaffrontabile per insegnarci che nulla potrà accaderci che sia più doloroso, gravoso, feroce e umiliante di quanto non sia già accaduto a lui; nulla ci verrà richiesto di fare che noi non siamo in grado di poter realizzare.
Perché Lui ci ha detto “Io sarò con voi, fino alla fine dei giorni!”

La Via Crucis deve voler essere un percorso che sia vivo e pulsante nella nostra mente tutti i giorni dell’anno, ogni giorno.
Recitarla ogni volta che ci si sente soli e abbandonati.
Pensiamo a Gesù come al nostro cireneo personale che sta lì, pronto ad aiutarci nell’alleggerire il peso della croce che crediamo di non riuscire a portare!

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Da parte mia auguro a tutti di poter vivere questi giorni che si stanno susseguendo e i prossimi che verranno, gioendo della gloria di Gesù e accogliendo tutti i giorni, con pieno amore, quello che ci offre ringraziandolo per averci fatto far parte del suo disegno di salvezza!