sabato 9 agosto 2014

Gestori telefonici.... incidenti del mestiere...

Agosto 2014.
La mezzanotte è trascorsa da un’ora e dieci minuti.
Il nove, sabato, è appena iniziato e solo per caso sono ancora sveglio quando il cellulare dà segno che è appena arrivato un essemmesse.
Figli, sorella, cognati, nipoti sono distanti e questo squillo crea un po’ d’ansia.

Leggo il mittente: Alessandro.
Cavolo: per scrivermi alle ore una e dieci della notte deve essere qualcosa di importante:

Ciao, ho provato a chiamarti anche stamattina varie volte: ero a San Marzano. Così magari ci si poteva vedere. Ora sono in treno di rientro a Bologna. Ci sono novità? Alessandro.

Perbacco: scorro avanti e indietro alla ricerca di telefonate ricevute alle quali non ho risposto.
Ero al supermercato e non ho sentito lo squillo del telefono?
Forse ha chiamato quando ero in ammollo tra il bagnasciuga e la riva?

Niente: nessuna telefonata.
Sono sveglio e quindi inizio a pensarci sopra: ma perché scrivermi a quest’ora? Avesse inviato questo messaggio un po’ prima gli avrei telefonato; ora è un po’ tardi.
E poi è in treno: magari la linea non prende bene.

Inoltre gli avevo scritto che sarei partito giovedì 7 per Villammare: non ci saremmo mai potuti incontrare il giorno successivo.
Strano però: è in treno per rientrare a Bologna a quest’ora! Possibile così tardi? Possibile nessun treno prima?

Ma ripeto: sono sveglio e quindi approfondisco.
Andando per gradi e scendendo la lista delle priorità mi accorgo che l’ora dell’invio del messaggio indica le 16.43.
Un po’ in ritardo ma in estate un ritardo può accadere.
Poco rammarico in fondo: non ci saremmo potuti incontrare ma almeno gli avrei scritto.

Fatto bene a non chiamare appena letto il messaggio: era in treno nel pomeriggio, ora starà dormendo!
Gli avrei combinato un bello scherzo!

Scendo ancora di un gradino e leggo che il giorno dell’invio è Lunedì 28 Luglio!
Rileggo più volte: non è possibile, oggi è ormai nove agosto. Posso capire qualche ora e cioè dalle sedici e tre quarti di ieri a ora, ma qui si tratterebbe di giorni.
Faccio il conto: non si tratta di qualche ora di ritardo ma di sei giorni e qualche ora!

Non mi sbaglio: il messaggio risulta inviato proprio Lunedì ventotto Luglio alle ore 16.43.

Cavolo: sarà mica un record, o ci sono performance migliori non conosciute? 
Una volta si raccontava di cartoline o lettere consegnate dal servizio postale con mesi o addirittura anni di ritardo.
Se i dirigenti delle Poste italiane sapessero di questa cosa si vergognerebbero per essere forse diventati secondi!
Si sa: un essemmesse è una cosa immediata: si manda si riceve, si risponde, si legge etc…
Si usa per fissare appuntamenti galanti, incontri d’affari…. anche un minuto di ritardo in queste circostanze viene considerata un’eternità!

Non conosco il gestore telefonico utilizzato da Alessandro: quello che utilizzo io è TIM.
Chi dei due il responsabile: chi gestisce l’invio o chi gestisce la ricezione?

Che importa: la cosa fondamentale è che come quelle lettere o cartoline sono giunte con anni di ritardo, anche il messaggio di Alessandro è arrivato.

Ora fiducioso attendo la segnalazione delle telefonate fattemi alle quali non ho risposto e delle quali non ho ancora ricevuto notizia: mi arriverà la sola segnalazione oppure riceverò gli squilli?

Dalle ore una e dodici di questa notte attendo di scoprire cosa accadrà con impazienza!

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