venerdì 19 aprile 2013

Ricordi che riaffiorano passando per una piazza di Napoli....

Piazza San Domenico Maggiore: mi guardo intorno.
Riconosco molto poco o quasi nulla.
Nella piazza ci sono tre bar che si affacciano sullo spiazzo che un tempo costituiva un grande parcheggio a pagamento regolato dagli abusivi.
Tavolini, ombrelloni e sedie e ciascuno recinta il proprio spazio perchè non si confonda con l'altro.

In uno di quei palazzi c'era l'agenzia di rappresentanza scolastica di Ancona e Sellone.

Ognuno dei due lavorava per una diversa casa editrice ma condividevano locali, magazzino e trasferte.

Giravano sempre insieme: uno stesso unico programma giornaliero così che potevano dividere le spese di benzina e autostrada.
Difficile incontrare l'uno senza l'altro.

Distribuivano anche alle librerie i volumi che erano stati adottati nelle scuole dell'area di loro competenza.

Sellone ricordo che aveva la rappresentanza scolastica della Cremonese.
Non ricordo quella di Fabio Ancona.
Di Sellone invece non ricordo più il nome.

Edito da Cremonese era uno dei più diffusi manuali di storia delle scuole superiori: quello di Spini.

Con Fabio Ancona lavorava il figlio: faceva anche lui parte della società.

Quando li vedevo insieme, padre e figlio, pensavo che sarebbe stato bello se anche io mi fossi trovato nella stessa situazione, e il mio papà fosse stato titolare di una sua agenzia di rappresentanza.



Per chi non sa: mio papà era anche lui un agente; contratto di monomandatario che lo legava a una unica casa editrice della quale inizialmente gestiva la sede napoletana.

In pratica non aveva una sua agenzia o struttura fisica.


Avrei potuto lavorare con lui, e poi proseguire nell'attività mettendo a frutto la sua esperienza per migliorarla.

Pensavo che sarei potuto diventare grande anche io creando una continuità storica con un mondo che aveva visto il cognome della nostra famiglia famoso si in Italia ma sopratutto in Europa in particolar modo nel mondo dell'antiquariato del libro.
Oggi un lusso che ha ucciso tante attività di prestigio.

Ora che le cose sono cambiate, e di tanto! non so che cosa possa essere accaduto a tutti loro.
Se i figli avranno continuato poi per proprio conto.
Da soli.

Avrei potuto indagare, ma non l'ho fatto di proposito: questo mi avrebbe cancellato il momento di ricordo che ho vissuto transitando per questa piazza.

Mi viene da pensare che probabilmente non sarebbe stata la mia una buona scelta, quella di continuare quel tipo di impresa.

Sicuramente sarei stato come tanti in grosse difficoltà.
La vita non consente mai, o quasi, la prova del contrario. 
Questo è uno di quei casi.
Nessun rammarico quindi, evviva allora la vita che mi è venuta!

San Domenico Maggiore è un tutt'uno con San Biagio dei Librai e via Benedetto Croce.
Due delle strade di Napoli un tempo ricche di Librerie dove era possibile trovare libri di tutti i tipi e generi, e per tutte le necessità.




Faccio tutto il percorso tra Chiesa di Santa Chiara e l'incrocio con Via San Gregorio Armeno: non c'è più neanche una libreria!
Hanno chiuso tutte!

Al loro posto bar, gelaterie, rosticcerie, negozi di chincaglierie cinesi.
Che strana città Napoli.
Uccidere d'un tratto il proprio passato senza provare neanche un senso di colpa.
            
Le tre foto di sopra sono le prime due della vetrina e la terza dell'interno della 
"Libreria Internazionale Aldo Lubrano" in via Pessina a Napoli.

Nessun commento:

Posta un commento