sabato 4 aprile 2015

La corsa pasquale. Ricevuto da Lena e pubblicato su sua richiesta.

Domenica di Pasqua, Anno BCorse allora e andò da Simon Pietro (...)
Correvano insieme tutti e due...” - Gv 20,2-4


La corsa pasquale


E’ stato un giorno agitato, il primo giorno di resurrezione. 
Niente di decisamente nuovo si fa senza vincere la pigrizia e l’inerzia e niente è piu nuovo, in un mondo abituato alla morte, che la notizia della sua sconfitta! 

Maddalena corre dal secolpro vuoto da Pietro e Giovanni ed essi a loro volta corrono per confermare l’inaspettato. 
Quante altre corse in quel giorno ci raccontano i vangeli!, per culminare in quella dei discepoli di Emmaus, a sera inoltrata per raccontare che Gesù in persona era stato con loro, aveva spezzato il Pane con loro... 

Come è corso il sangue nelle loro vene quando Gesù si è presentato nella sala dove stavano senza bussare alla porta...!
       
La nostra vita è fatta di molte corse.  
Alcune di esse ci consumano: i mezzi..., il traffico..., le cose da fare..., i ritardi..., le ore che passano..., il lavoro o la sua mancanza...tutto sembra strapparci alla vita e farci aspirare alla tranquillità. 
Mai si è corso tanto nella storia del mondo. 

Ci sono poi le corse organizzate, le gare di atletica, di moto, di formula 1... 
Ma quanti scoprono la gioia di correre e camminare insieme. 
Quanti scoprono la luce e la gioia in una semplice passeggiata!

É cosi, Gesù ha cominciato a chiamare i discepoli per andare con Lui. Forse li voleva preparare alla corsa della Ressurrezione? 
La Pasqua di Gesù ci fa scomodare e “spantofolare” dalla routine e dalla pigrizia.
Toglie dalle nostre vene il “colesterolo cattivo” che impedisce il passaggio del sangue della vita buona e abbondante di Gesù. 

Senza la Pasqua diventiamo “obesi”, ci riempiamo di mille e una giustificazioni per rimanere al “calduccio” di una vita religiosa sempre misurata e appena sufficiente,  come in un libro contabile che presenteremo al Signore con il saldo, speriamo a nostro favore...

Ma la “Chiesa in uscita”, di cui tanto parla Papa Francesco si può paragonare al dinamismo che invita a mettere le scarpe comode e percorrere le strade della nostra vita (le solite e le nuove) con una presenza più fraterna e disponibile all’incontro con gli altri.
Ricordiamo le parole di S. Giovanni della Croce  che diceva: L'anima che cammina nell'amore non annoia gli altri né stanca sé stessa”.

La corsa che comincia nella Pasqua di Gesù si rinnova in ogni Pasqua. 
É obbligatorio inserisi in quel dinamismo in cui svillupiamo “muscoli e scheletro”, “polmoni e cuore” per crescere nell’immagine di Gesù e trasformare il mondo. 
Ognuno seguendo il suo ritmo... ci sono i velocisti e i maratoneti, i marciatori e i gran camminatori... la salvezza si vive nel movimento. 

La corsa pasquale che è cominciata quella mattina ha per meta la vita sorprendente del cielo!
    

In cerca della Parola

P. Vitor Gonçalves

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