Domenica di Pasqua, Anno B“Corse
allora e andò da Simon Pietro (...)
Correvano
insieme tutti e due...” - Gv
20,2-4
La corsa pasquale
E’ stato un giorno agitato, il
primo giorno di resurrezione.
Niente di decisamente nuovo si fa senza vincere
la pigrizia e l’inerzia e niente è piu nuovo, in un mondo abituato alla morte,
che la notizia della sua sconfitta!
Maddalena corre dal secolpro vuoto da Pietro
e Giovanni ed essi a loro volta corrono per confermare l’inaspettato.
Quante
altre corse in quel giorno ci raccontano i vangeli!, per culminare in quella dei
discepoli di Emmaus, a sera inoltrata per raccontare che Gesù in persona era
stato con loro, aveva spezzato il Pane con loro...
Come è corso il sangue nelle
loro vene quando Gesù si è presentato nella sala dove stavano senza bussare
alla porta...!
La nostra vita è fatta di molte
corse.
Alcune di esse ci consumano: i
mezzi..., il traffico..., le cose da fare..., i ritardi..., le ore che
passano..., il lavoro o la sua mancanza...tutto sembra strapparci alla vita e
farci aspirare alla tranquillità.
Mai si è corso tanto nella storia del mondo.
Ci sono poi le corse organizzate, le gare di atletica, di moto, di formula 1...
Ma quanti scoprono la gioia di correre e camminare insieme.
Quanti scoprono la
luce e la gioia in una semplice passeggiata!
É cosi, Gesù ha cominciato a
chiamare i discepoli per andare con Lui. Forse li voleva preparare alla corsa
della Ressurrezione?
La Pasqua di Gesù ci fa scomodare e “spantofolare” dalla
routine e dalla pigrizia.
Toglie dalle nostre vene il “colesterolo cattivo” che
impedisce il passaggio del sangue della vita buona e abbondante di Gesù.
Senza
la Pasqua diventiamo “obesi”, ci riempiamo di mille e una giustificazioni per
rimanere al “calduccio” di una vita religiosa sempre misurata e appena
sufficiente, come in un libro contabile
che presenteremo al Signore con il saldo, speriamo a nostro favore...
Ma la
“Chiesa in uscita”, di cui tanto parla Papa Francesco si può paragonare al dinamismo
che invita a mettere le scarpe comode e percorrere le strade della nostra vita
(le solite e le nuove) con una presenza più fraterna e disponibile all’incontro
con gli altri.
Ricordiamo le parole di S. Giovanni della Croce che diceva: ”L'anima che cammina nell'amore non annoia gli altri né
stanca sé stessa”.
La corsa che comincia nella
Pasqua di Gesù si rinnova in ogni Pasqua.
É obbligatorio inserisi in quel
dinamismo in cui svillupiamo “muscoli e scheletro”, “polmoni e cuore” per
crescere nell’immagine di Gesù e trasformare il mondo.
Ognuno seguendo il suo
ritmo... ci sono i velocisti e i maratoneti, i marciatori e i gran
camminatori... la salvezza si vive nel movimento.
La corsa pasquale che è
cominciata quella mattina ha per meta la vita sorprendente del cielo!
In cerca della Parola
P. Vitor Gonçalves
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