Da Napoli il giorno sei dicembre 2013.
Caro papà buongiorno.
Come state? Spero che là vi trovate bene e che ci avete pure un poco di compagnia, e che ci sta la televisione che tra un paio di mesi comincia il festival di Sanremo che vi piaceva tanto anche se dicevate che le canzoni erano brutte e non si capivano.
E spero pure che tengono Il Mattino.
Anche se forse secondo me è un poco difficile che arriva tutti i giorni.
Non potete immaginare per dove sono passato questa mattina!
Ve la ricordate com'era Piazza Dante?
Dimenticatevi tutto: le macchine non girano più intorno alla statua e nemmeno i tram passano davanti al portone del Convitto, che anzi non ci sono proprio più.
I tram cioè.
Le automobili, e che automobili nemmeno ve le immaginate! e pullman - si dice autobus ma sono la stessa cosa - possono camminare solo per la strada che scende dritta-dritta dal museo.
In mezzo alla piazza ci passano solo le persone a piedi e con qualche bicicletta; ci stanno un sacco di bancarelle, e questa mattina ci sono pure quelli che vendono frutta e verdura che però non lo so se ci stanno sempre; ci sono pure le bancarelle coi libri.
Libri vecchi e usati a poco prezzo; ma pure quelli nuovi.
Certi ragazzi stranieri vendono calzini, magliette, cappelli: qualcuno cammina con tutte le cose appese al braccio, qualcun altro le tiene poggiate sui tavolini e sta all'aperto che se piove si bagna tutto e se ne deve scappare; e c'è pure chi vende gli ombrelli: quando la giornata è un poco nuvolosa quelli ci stanno sempre perchè c'è sempre chi esce di casa che decide che non piove e non si porta l'ombrello e se lo deve comprare per la strada per tornare a casa perche se no si bagna.
A voi il tempo non vi ha mai fregato perchè l'ombrello ve lo portavate lo stesso e qualoche volta pure se c'era il sole: "Non bisogna mai fidarsi del tempo a dicembre!"
Lo dicevate sempre.
C'è pure che sembra che è una specie di sgabuzzino tutto di vetri che quando arriva il treno che passa sotto la piazza esce la gente da sotto al marciapiede.
Hanno bucato tutta la città, se no da dove ci passa il treno!
Papà e ve la ricordate la Chiesa dove andavamo la domenica per la messa insieme pure a nonna Emma?
Si, quella della Madonna di Caravaggio.
Ci sono entrato e ho detto pure una preghiera.
Ho pensato "entro ma non mi siedo se no mi costa dieci lire".
Forse quel signore non c'è perché non è domenica ho pensato, però sono rimasto in piedi lo stesso; che non si sa mai.
Come dicevate voi per il tempo che mentre c'è il sole poi piove.
Se mi siedo arriva qualcuno a chiedere i soldi: è sicuro
La chiesa mi pare che è cambiata ma solo un poco perchè io me la ricordo ancora bene; il portone mi sembra che è quello vecchio, e dentro ci sono sempre due altari a destra e due a sinistra, e c'è sempre quello grande in fondo.
Poi però c'è pure l'altare nuovo, che si vede il prete quando che dice la messa.
Ah, e c'è pure la statua di Padre Pio che non c'era, ma perchè non era ancora morto e poi nemmeno lo avevano fatto Santo.
Quello che proprio è diverso è che ci sono le panche per sedersi.
Anche se sono un poco consumate sono una cosa nuova perchè ve lo ricardate che c'erano le sedie di paglia, no? e poi gli inginocchiatoi che però a me non me lo pigliavate perchè tanto non mi dovevo inginocchiare: e se no erano cinque lire buttate.
Io non ve l'ho mai detto, ma a me mi sarebbe piaciuto che mi pigliavate l'inginocchiatoio pure a me.
Ho pensato: e che fine ha fatto quel signore con i baffi sottili-sottili, i capelli neri-neri tutti azzeccati sula testa e che girava per tutta la chiesa?
Si faceva pagare: la sedia dieci lire l'inginocchiatoio cinque lire.
Papà, ve le ricordate le cinque lire? La moneta era piccola-piccola.
Mamma mia! a me mi pareva di tenere un sacco di soldi quando ne tenevo una, e me le stringevo forte-forte perchè se no la perdevo!
Ma quel signore quante ne teneva! teneva tutte le monete in fila dentro a una sola mano che me la ricordo ancora lunga-lunga! Che se no tutte quelle monete come c'entravano tutte in fila dentro a una mano?
Dietro tutte le dieci lire e davanti tutte le cinque lire.
Le metteva in ordine che così dava subito il resto.
Io mi sono sempre meravigliato che mentre il prete diceva la messa lui poi passava per farsi dare i soldi dalle persone e camminava anche che dava le spalle all'altare e al prete.
Papà io lo guardavo che stava di spalle pure se ci dovevamo fare la croce o dovevamo dire la preghiera; lui invece continuava a camminare e a raccogliere i soldi!
Pensavo che Gesù lo perdonava perchè lui doveva lavorare, e quindi non lo faceva per mancanza di rispetto ma perchè era un lavoro, e la messa gli valeva lo stesso.
Papà ve le ricordate le preghiere? io ripetevo le parole, ma non ci capivo niente! mi parevano una cantilena!
Papà quel signore non c'era, ma mi credo che però forse è morto perchè se no deve tenere più di cento anni.
E uno mica può vivere più di cento anni!
Nessuno può vivere cent'anni.
Io lo so, me lo hanno detto: chi è buono Gesù lo fa morire prima per farlo stare con lui.
Chi ha più di cento anni forse pure è buono, però è meglio che sta un altro poco sulla terra perchè così diventa un altro poco più buono e Gesù così lo può far stare con lui.
Papà voi siete buono è vero?
Mica li avevate cento anni.
E pure mamma'!
E pure i nonni.
Forse nonno Federico è stato un pochettino meno perchè quasi ci arrivava a cento anni, ma meno male che non c'è arrivato, perchè vuol dire che è buono pure lui.
Io spero che sono buono, ma pure di vivere ancora un altro poco di anni perché penso che sono ancora un poco piccolo.
Io spero che sono buono, ma pure di vivere ancora un altro poco di anni perché penso che sono ancora un poco piccolo.
Papà, ci stanno in sacco di cose che io non le capisco.
Chissà se me le potete spiegare!
Papà sapete pure chi non ho visto? quel signore anziano che ci aveva la bancarella con i giocattoli fuori la chiesa; ma quello deve essere morto sicuramente perchè era già vecchietto.
A me mi pareva buono.
Ho visto proprio bene da tutte le parti, ma la bancarella proprio non ci stava.
Veramente non ci sta nessuna bancarella che vende giocattoli.
Papà: i giocattoli i bambini non li vogliono più.
Quelli ci stanno sempre perchè io li vedo per la strada, però nessuno gioca.
Solo qualcuno con il pallone.
Quello arancione.
Papà vi ricordate che non mi decidevo mai quale giocattolo mi volevo che mi compravate?
Ma perchè a me mi piacevano tutti!
Ci voleva un sacco di tempo e poi ce ne tornavamo a casa che era già tardi; con la macchina perchè pure se non abitavamo tanto lontano dovevamo accompagnare a casa la nonna che abitava con gli zii e non poteva camminare tanto bene.
Papà a me oggi Piazza Dante ve lo devo proprio dire: mi fa troppa pena.
Mi pare un'altra cosa.
È proprio un poco brutta; mi piaceva più prima anche se ci passavano le macchine che però erano pure poche.
Ora vi lascio perchè me ne devo andare, che se vedono che mi sono seduto fuori al bar arrivano perchè poi dicono che mica posso stare seduto gratis? e qualche cosa me la devo pure prendere.
Però qua se mi prendo un caffè che me lo portano al tavolino chissà quando me lo fanno pagare!
Papà, io ci ho solo sette monetine da cinque lire in tasca e forse non ce la faccio a pagare il caffè perchè secondo me sono troppo poche.
E poi però finisce pure che rimango senza soldi per l'autobus.
O il pullman che è la stessa cosa, e come me ne torno?
Poi le suore mi debbono venire a cercare e si arrabbiano e non mi fanno più uscire; e se non mi fanno più uscire come vi scrivo un'altra lettera?
Quelle la penna non me la vogliono dare perché dicono che a che mi serve?
Ora però vi mando questa letterina e spero che là dove ve la mando poi ve la danno.
Penso che la risposta lo sapete dove me la dovete mandare, ma io l'indirizzo non me lo ricordo come si chiama se no ve lo scrivevo.
Ma forse è meglio che non mi rispondete proprio: e se la vostra lettera non me la danno perché dicono che non è arrivato niente?
E mica ci posso credere che voi non mi rispondete!
Una volta voglio vedere se è cambiata pure un'altra via.
Poi ve lo faccio sapere.
Papà vi saluto e non vi preoccupate per i soldi: quelli che tengo io penso proprio che mi bastano.
Tanto che mi devo comprare?
Dove sto mi danno tutto quello che mi serve e non mi posso lamentare.
Perchè io vorrei un pochettino che mi facessero incontrare a voi.
Qualche volta, mica sempre; ma ogni volta dicono sempre che non è possibile.
Io però vi aspetto perchè lo so che appena potete venite e così ci possiamo vedere.
Poi magari ce ne possiamo scappare insieme di nascosto dalle suore!
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