venerdì 13 settembre 2013

Fine settimana di settembre... era il 2006 e a Sapri c'era stata la festa di San Pio da Pietrelcina...

L'avergli rubato quello che sarebbe stato il suo ultimo fine settimana insieme, è un peso che resterà vivo e presente nell'animo per tutto il resto della mia vita.
Non ci sarà tempo sufficiente per poterne assorbire o almeno ammorbidire il dolore.
Le immagini di quei giorni tra il 22 e 25 settembre appaiono da allora con sistematica puntualità ogni giorno.
Come una pellicola senza soluzione di continuità come quando l'ultimo fotogramma si ricollega al primo.
Io partito quasi furtivamente invece di essergli accanto come tutti i sabato, e lui lì in una inutile speranzosa attesa di un ripensamento che non ci sarebbe stato.

Dovrei provare sofferenza quando sono qui, dove ora mi trovo e sto scrivendo questi pensieri, eppure non è così.
…guarda…. che strano... è nuovamente settembre….
...tra qualche giorno sarà di nuovo la festa di San Pio... io non ci sarò... sarò distante da quello slargo a lui dedicato dove verrà celebrato il suo ricordo...

Perché è qui che lo rivivo con i suoi ultimi teneri sguardi che mi rivolgeva sempre sorridenti, pur se in una sofferenza che non manifestava.
Neanche negli ultimi giorni…. ed è stato forse questo l'inganno in cui sono caduto….!

È qui che è stata l'ultima volta in cui m'è apparso felice poco più di un anno prima.
È qui che il pensarlo lo riconduce spensierato, pieno di voglia di fare, di dire...

Di poi non più!
Poi è stata una lenta agonia fino alla fine.
Fino a quel fine settimana che come un ladro gli ho rubato.

E lui è andato via senza salutarmi, quasi come a punirmi... e sarebbe stata la prima e ultima volta che lo avrebbe fatto....! la più dolorosa e la peggiore perchè senza possibilità di chiedere scusa... con le sue ultime parole che continuano a risuonarmi ossessive "Ci vediamo lunedì?"
E quel mio sì insincero e insicuro che non riuscirò mai a perdonarmi e che continua ad angosciarmi.

Non era cominciato molto bene quel fine settimana.
L'automobile si era fermata alla sommità della salita che conduce a casa; proprio al centro dell'incrocio.
Era mezzanotte trascorsa da un po'! 
Colpa della batteria.
Il sabato impiegato tra carrattrezzi e officina.
La consegna e il montaggio dei nuovi mobili ai quali mancava qualcosa.

Il giorno dopo, domenica, il rientro... e poi durante la notte lo squillo del telefono….
Erano forse le quattro del mattino… poco dopo poco prima…. non importa….
Non era la prima volta....
La voce conosciuta e tremante che annuncia dopo tanti inutili allarmi quello definitivo.
Quella notte fu l'ultimo.
Il più angosciante, quello che aspettavo arrivasse il più tardi possibile non potendo evitare che non arrivasse mai….

In ogni caso non quella notte.... non è giusto, pensai...!

No, non sono "solo" quando vengo qui senza nessun altro oltre me così come altri credono.

Il mio desiderare di essere qui è perché è qui che posso pensarlo com'era.
In nessun altro posto potrei più ormai perché era qui che si sentiva libero.

Era qui che veramente godeva della sua felicità ridiventando bambino.
La sua casa ormai è dove sono io e io voglio essere qui e voglio che questa rimanga la sua casa per sempre.
Come e dove potrebbe mai cercarmi... trovarmi altrimenti!?

Nessuno potrà portarmi via questa casa e da questa casa finchè vivrò!
Nessuno mi farà mai più andar via da qui di domenica…..



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