sabato 23 giugno 2012

Seduto sulla panchina ad aspettare.


Incrocio nel piazzale di ingresso del Centro Commerciale il sig. Riposati.
Si affida ad un bastone nel camminare.
Non mi sembra più grosso di quanto la mia memoria non rilevi.
Il fatto è che la sua incerta andatura ne fà rilevare tutta la sua quantità.
L'aspetto del volto è quello di una volta.
Un tempo partecipava, eccellendo, in diverse delle discipline che costituivano le "Ginestriadi".
In particolare ricordo di quando con la figlia componevano una imbattibile coppia nelle gare di ping-pong.
Più che in noi stessi, è inesorabilmente negli altri che il tempo testimonia il suo instancabile trascorrere.
É ormai un bel po' di anni che si giunge alla fine del mese di agosto, con un tempo con un caldo invariato rispetto a inizio mese, sole e temperature alte. 
A parte un pomeriggio di vero temporale, per il resto non s'è visto a oggi, e siamo al 29, un solo giorno di cattivo tempo.
Quando ero ragazzo e fino a un certo anno della mia giovinezza, non era così.
Passatato che era il 18 del mese, giorno in cui il calendario festeggia Santa Elena e la mia mamma festeggiava il suo onomastico, si chiamava Olga in verità, mio papà era solito esordire con la storica frase:
"Sono finite le vacanza! Ora si guastano i tempi!"
Perché il plurale non l'ho mai capito, né in verità l'ho mai chiesto.
Quello che è certo è che succedeva proprio così.
Già intorno al 20 il mare iniziava a non essere più quello di prima.
Al tranquillo risciacquio della risacca succedevano i cavalloni.
Di diversa intensità, ma sempre emozionanti.
La temperatura scendeva piano piano.
Il sole era sempre più oscurato dalle nuvole e la pioggia era continua e inesorabile.
Da un dato giorno si era preparati per utilizzare il primo giorno di tregua per rientrare.
Poi lentamente tutto è finito ed i tempi, forse perché stanchi e precocemente invecchiati, non sono cambiati più. 
Almeno non più dopo il 18 agosto.
Il giorno in cui il calendario festeggiava e continua a festeggiare coloro che si chiamano Elena, e in cui la mia mamma fino a quattro anni fa festeggiava il suo di nome: Olga.
A suon di cannelloni, pollo alla griglia, patatine “San Carlo” in busta super gigante, cocomero e gelato.


1 commento:

  1. Anonimo10:05 AM

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