Fiorentina si palesa morbidamente affacciata alla finestra del suo appartamento; proprio sopra l'ingresso del forno/panetteria che riaprirà - ahilei! - con l'arrivo dei primi villeggianti.
Dall'alto dispensa sorridenti saluti a chi alzando la testa ne elogia la brillantezza del volto.
Per nulla riconoscibile ripensando alla Fiorentina dei giorni peggiori…!
Quelli dei mesi di luglio e agosto trascorsi nell'angosciante pensiero di scoprire in una qualche teglia rimanenze dei tranci di pizza preparati con rapida manualità da marito e figlio; tutti di volta in volta messi in mostra dietro i vetri del bancone.
Poco tempo manca al suo primo sperato "...è feneto!" della stagione, che saluterà la riapertura delle porte del suo bianco ed essenziale commercio.
L'ermafrodito è sempre lì travestita delle sue mascolinee fattezze dedita a dispensare scontrini, cornetti e piattaforme di dolciumi di varia grandezza, lasciando che nella fantasia della gran parte del vegliardo pubblico che le si palesa al banco si materializzino immagini eroticamente licenziose.
Maschi di variabile età dunque riaffiorano rossi in viso dal negozio affrontando velocemente la strada che li separa da casa; tutti con ridondanti guantiere piene del loro dolce contenuto esorbitante valori glicemici di esagerato livello.
Vincenzo, che abitualmente vaga senza sosta all'interno del Villaggio del quale si ritiene il “custode”, ha trasferito il fondoschiena dal sedile del furgone al muretto del lungomare riscaldato dal tepore primaverile.
Oggi è domenica; un dì festivo; il giorno in cui ci si riposa dalle fatiche della settimana.
Il suo volto è inespressivamente triste al pensiero che egli sia l'unico a non poter godere della festa: come distinguere il giorno di festa e quello del lavoro?
Lo sguardo assente e perso nel vuoto danno l’idea ch’egli si ponga continue domande senza sapere quali.
La risacca lentamente aggiunge la sua voce al chiacchiericcio degli indigeni che passeggiano con l'unico scopo del far nulla in attesa dell'ora di pranzo.
Tutto è un mescolarsi di voci, suoni e colori gioiosi: in alcuni casi forti in altri tenui e delicati.
Sulla spiaggia si avvicendano figure frettolosamente affaccendate a cimentarsi in competizioni podistiche con sè stessi.
Puntini colorati le più distanti.
Altre sdraiate per cogliere il primo sole, non sdegano di esporre le loro nitide fattezze con ridanciana allegria.
Un continuo alternarsi di fuggenti immagini in movimento a statiche esposizioni; tutti beati a raccogliere l'inizio di un affacciante calore.
Si avvicina l'ora del pranzo; lo si capisce dal veloce udirsi del saluto collettivo sprizzante golosa acquolina.
La fermata a un desinare rapido ed essenziale è d'obbligo per gli incerti del "mordi e fuggi" domenicale..
Al reparto gastronomico del centro commerciale due signori questionano sul reciproco mancato rispetto della fila.
I due erano i soli dinanzi al banco e due erano i commessi: una graziosa esercitazione in previsione del prossimo agosto.
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