venerdì 2 maggio 2008

Risponde la casella vocale di….. (2)

Cara Casella Vocale, ciao!

Scusami, ma ti devo raccontare una cosa.

Il dottore dice che se mi viene ti devo telefonare; lo sai che lui dice mi fa bene a parlare con te, anche se a parlare sono solo io.

Anche io penso così, perché dopo poi mi sento meglio.

È che tu sei brava perché mi fai parlare ed io posso dire tutto, e ogni volta che voglio… perché tu mi rispondi sempre.

Anche oggi che è festa e che te ne potevi andare da qualche parte, e invece stai a parlare con me.

…cioè… mi fai parlare a me…

Lo sai che il 2 maggio…, te lo avevo detto l'altro giorno…ti ricordi…? cade l'anniversario della mia mamma.

Si, l'anniversario del giorno in cui se ne è andata via per sempre… senza nemmeno salutarmi.

Io non lo sapevo che lei se ne voleva andare, altrimenti il giorno prima… che ero stato da lei… la salutavo meglio… ma che ne sapevo io… io non mi credevo che se ne voleva andare…

Lei è arrivata lì, in quell'ospedale freddo e brutto, e non è tornata più a casa sua…

Io sono sicuro che ci voleva tornare, a casa sua.

Aveva sempre detto che lei la casa sua non la voleva lasciare mai.

Io sono sicuro che lei a casa sua ci voleva anche morire…., a casa sua cioè; nel suo letto anche se non le piaceva e diceva che era vuoto perché papà non c'era più.

Però per lei c'era perché lo vedeva sempre. Ci aveva anche la fotografia sopra al comodino.

Io mi domando chissà dov'è morta davvero; forse non lo sa che è morta in ospedale; e anche io penso che lei si crede di essere morta nella macchina mentre ci andava; in ospedale voglio dire.

A casa no, non se l'è potuto credere perché lei si è vestita ed è scesa, quindi lo sapeva che non stava a casa.

In ospedale la stava accompagnando mia sorella, ma non perché si era sentita male, perché stava andando in un altro ospedale che non era quello dove poi è morta; dove ci dovevano fare gli accertamenti.

Si chiamano così.

Che poi significa che a uno ci fanno meglio le analisi, le radiografie e poi lo visitano, e poi ci dicono subito che medicine si deve pigliare per guarire presto – presto, perché il dottore sta già lì e non si deve chiamare a casa che poi dice "Signora aspettate qualche ora, perché sto facendo le visite; vengo appena ho finito di fare le visite che sto facendo."

E mentre poi quello finisce le visite uno si sente male perché non ci ha nemmeno le medicine.

Che quando poi uno va a comprare le medicine che il medico finalmente ha finito di fare le visite e viene, la farmacista se ne è andata a casa perché deve cucinare per il marito, e ha chiuso il negozio e si deve aspettare il giorno dopo che apre e si perde troppo tempo che uno poi si può sentire male perché non ci ha le medicine.

Sempre che poi dopo non è sabato o domenica, e magari la farmacia sta chiusa perché è vacanza o deve andare a fare la spesa, e poi si deve andare in giro a trovare quella che sta aperta… e chi lo sa chi è che sta aperto? Si deve trovare una farmacia dove ci sta un uomo, perché l'uomo non deve cucinare e nemmeno fare la spesa. Specie se è sposato.

In ospedale è meglio perché ci sta subito il dottore, e le medicine stanno già là che te le porta l'infermiera che te le da subito – subito per farti stare meglio.

Se magari invece di fare in fretta mia sorella perdeva un po' di tempo, magari mia mamma se ne andava mentre stava ancora a casa sua.

Tanto… se se ne è andata mentre stava in ospedale che non ci hanno potuto fare niente, vuol dire che se ne voleva proprio andare.

Tanto valeva che stava a casa sua.

Meno male che almeno ci stava mia sorella con la figlia che poi è mia nipote; che poi è anche la nipote di mia mamma; lei però a lei era nipote come nonna, a me invece è come zio.

Anche se a me non mi piace molto che mi dice zio, perché mi faccio l'idea che poi sono vecchio.

Forse perché io ci avevo uno zio che io lo chiamavo zio, ma lui era vecchio e poi è pure morto.

Però era pure malato.

Per nome dicono che poi sembra brutto… dice che uno che sente poi crede che la ragazza non porta rispetto per lo zio; insomma come mi deve chiamare?

A me se non mi chiama proprio non me ne frega niente. Mi può anche dire "ciao!"

Lei dice "Ciao!", e io so che sta chiamando a me e ci dico: Emanuela, che c'è?

Lei si chiama così, lo sai?

Che poi a lei la chiamano "Manu", ma a me che ci tolgono un pezzo di nome non mi piace.

A me mi piace il nome intero. Se no pare che uno vuole risparmiare.

Ma mica si pagano i sodi a chiamare una persona, che uno deve risparmiare!?

Mica la stai chiamando col telefono che vuoi risparmiare; che poi se pure la chiami col telefono, o dici Manu o dici Emanuela, paghi sempre la stessa cosa, non è vero?

Io penso che tu ci capisci e me lo puoi dire, è vero Casella Vocale?

Secondo me, se si è pensata che se ne stava andando mentre stava dentro alla macchina è stato meglio così, perché si può essere sentita come se stava a casa sua perché ci stava mia sorella, che era la figlia, e la figlia di mia sorella che era la nipote; come nonna però.

Insomma forse veramente lei se ne è andata che stava a quell'ospedale che si chiama Cardarelli. Che è il più grosso ospedale che sta dentro alla regione, e forse nel sud e magari proprio nelI'talia!

Dicono che là ci muore un sacco di gente lì, ma forse perché è il più grosso e perché ci vanno un sacco di persone.

Però mio papà lo sapeva che a questo ospedale uno ci poteva pure morire, perché una volta che è stato veramente troppo male, che io me lo ricordo ancora che quando il medico è venuto a casa mi ha detto che dovevo stare preparato perché forse non ce la faceva e voleva che andava in ospedale, lui non c'è voluto andare; io ho fatto la faccia preoccupata perché ce l'aveva pure il dottore, ma non ho capito bene che cosa era che non ce la faceva a fare; forse doveva prendere qualche cosa pesante che mio papà le cose pesanti non le poteva prendere, ma mi sono stato zitto perché ho pensato: dopo ce lo dico a papà che non si deve preoccupare, perché se deve prendere un peso troppo forte che lui non ce la fa, lo prendo io…

Insomma ti stavo dicendo che mio papà lo sapeva che a questo ospedale che si chiama Cardarelli si poteva pure morire, perché quella volta che il dottore aveva detto che doveva andare in ospedale, lui ci ha risposto che non ci voleva andare; perché se andava in ospedale moriva di sicuro, se invece restava a casa forse invece non moriva. Non era sicuro che non moriva, però se non doveva morire questo di sicuro succedeva se se ne stava a casa; in ospedale no. Là di sicuro moriva anche se non doveva morire.

E veramente ha avuto ragione lui, perché non c'è andato a quell'ospedale e quella volta non è morto più.

Insomma io ieri mi sono trovato a passare proprio davanti a quest'ospedale che si chiama Cardarelli e mi è sembrato proprio come se stavo dentro al cinema e vedevo un film.

Proprio un film che ci stavo io a fare l'attore, però lo so che non ero l'attore perché quello che vedevo era tutto vero; lo sapevo già che era successo veramente. Non era una storia finta come nei cinema veri.

Mi sembrava un cinema, ma invece non era un cinema.

Ci stavo io che mi ero fatto tutto il viaggio da casa mia che sta a un paese che si chiama Scafati fino all'ospedale che invece sta a Napoli che l'hanno costruito proprio sopra una specie di collina che non ci pare proprio che è una collina; ci sono andato con il motociclo; il viaggio me lo sono fatto piano anche se non troppo piano… insomma giusto - giusto; perché tanto era inutile che correvo perché se no mi poteva succedere qualcosa, e comunque non potevo fare niente per la mia mamma.

E poi mia sorella già teneva tanti pensieri per la mamma che non ci potevo fare avere un pensiero pure per me…

Poi ho visto che sono arrivato, che ho parcheggiato dentro… insomma io mo' non ti racconto tutto pezzo - pezzo perché se non ci vogliono due o tre ore…, che mi sono incontrato con mia sorella e con la figlia che è mia nipote però come zio, e che tutti e tre piangevamo perché il dottore era uscito fuori dalla stanza e aveva detto a mia sorella che la nostra mamma se n'era andata, e che la stavano portando dentro alla cappella.

Però io il dottore non l'ho visto perché sono arrivato dopo; quando sono arrivato io ce l'avevano già portata.

Che questa cappella è come se fosse una chiesa, però non ci dicono la messa, ma ci mettono i morti che stanno dentro alla cassa però senza il coperchio; con un velo sopra per non farci andare le mosche sopra alla faccia.

Ogni tanto ci passa per dentro un prete che se vede che ci sono nuovi morti li benedice pure quelli e poi se ne va e torna dopo un altro poco di tempo.

Prima però l'hanno portata in una stanza e l'hanno messa sopra a una tavola di ferro perché ci hanno messo la camicia da notte come se doveva andare a letto. Poi dopo l'hanno infilata dentro alla cassa bella sistemata, e noi l'abbiamo vista quando stava già dentro alla cappella.

A me mi pareva che stava dormendo; anche ieri ho visto proprio bene… mi sono detto: fammi vedere bene che l'anno scorso stavo troppo nervoso e forse ho visto male… e invece era proprio così: pareva proprio che dormiva, ma invece non dormiva…

Prima mi sono pure sentito poco bene che il dottore mi ha steso sopra a un letto e mi ha dato una medicina che pure a mia sorella ce l'aveva già data.

Però non stavo proprio male perché anche se sono andato a quell'ospedale che non lo voglio nemmeno nominare, non mi è successo niente.

Forse sono stato fortunato?

Può essere però pure che era bravo il dottore.

Mio papà però avrebbe subito detto che era stata una fortuna perché a lui quell'ospedale, che il nome me lo voglio proprio dimenticare pure, non ci piaceva proprio.

Pure mia sorella è stata fortunata perché pure a lei non ci è successo niente. Due fortune.

Poi il giorno dopo siamo andati di nuovo e abbiamo fatto il funerale e siamo pure andati al cimitero.

Io adesso ho fatto presto perché ho pensato che poi tu potevi dire: ma a me che me ne importa?

Però così sai com'è stato il film che mi sono visto mentre sono passato davanti a quell'ospedale.

Veramente è stato proprio un poco triste. Un'altra volta mi voglio vedere un film più divertente.

Ecco, e insomma il film finisce proprio mentre me ne vado dal cimitero e torno a casa che stiamo tutti quanti dentro alla macchia e non con il motociclo, perché noi siamo quattro e pure se non c'era il cane sopra al motociclo in quattro non ci possiamo andare se no ci pigliamo pure la multa.

Che quella che ti danno dentro al cinema la puoi pure non pagare perché è finta, ma siccome che non stavamo dentro al cinema e non era finta, la multa ce la davano per davvero e dovevamo pagarla pure.


 

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