lunedì 16 febbraio 2015

EDITORIALE FONDAZIONE IL GIGLIO. VERITÀ DELLA STORIA : LA LEGGENDA DELLA PIZZA MARGHERITA.


Liberamente tratto dall'articolo presentato su 



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Ma la famosa pizza con pomodoro, basilico e mozzarella fu davvero creata in onore della regina Margherita, moglie di Umberto I re d’Italia in visita a Napoli nell’estate del 1889....

....oppure è un’altra delle tante leggende metropolitane che mirano oltre che a nascondere la verità storica anche la necessità di dimostrare l'approvazione da parte del popolo napoletano nei confronti di una dinastìa di sovrani che hanno distrutto e depredato il Regno delle due Sicilie con inganno e ferocia?
E questo a soli 28 anni dai quei tragici eventi?

Scrive Matilde Serao in “Il ventre di Napoli nel 1884: 

«Vi sono anche, per la notte, dei garzoni che portano sulla testa un grande scudo convesso di stagno (…) e girano per vicoli e danno un grido speciale, dicendo che la pizza ce l’hanno col pomidoro e l’aglio, con la mozzarella e con le alici salate» 
(Matilde Serao, Il Ventre di Napoli, cfr. Adriano Gallina Editore, Napoli 2007, p. 49).

E inoltre aggiunge Antonio Mattozzi autore di un saggio sui locali della pizza ed i suoi produttori tra ‘700 ed ‘800 a Napoli che il testo della Serao [è] «l’ennesima conferma che il tipo di pizza che sarà chiamata “margherita” esisteva già prima della sua presunta data di nascita, che risale a molti decenni prima del 1889» 
(Antonio Mattozzi, Una storia napoletana. Pizzerie e pizzaioli tra Sette e Ottocento, Slow Food Editore, Bra CN 2009, p. 25). 

Come viene riportato nell’articolo pubblicato da “Editoriale Il Giglio” che è possibile leggere integralmente cliccando in questo punto:

“Nel 1866 Emmanuele Rocco scriveva: «Le pizze più ordinarie, dette coll’aglio e l’oglio, hanno per condimento l’olio, e sopra vi si sparge, oltre il sale, l’origano e spicchi d’aglio trinciati minutamente.
Altre sono coperte di formaggio grattugiato e condite collo strutto, e allora vi si pone disopra qualche foglia di basilico.
Alle prime spesso si aggiunge del pesce minuto; alle seconde delle sottili fette di mozzarella»
(in Francesco De Bourcard, Usi e costumi di Napoli e contorni, [Gaetano Nobile, Napoli 1857-66] rist. Longanesi, Milano 1955, pp. 751-752).

Le sottili liste di mozzarella probabilmente richiamano il fiore che ha dato il nome a questa varietà di pizza.



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