1 - Innanzitutto si tratta di una lettura piacevole.
Scorrevole: un libro scritto per bene, senza sbavature e volgarità.
Cosa rara in una scrittrice donna.
Le espressioni utilizzate un po' "forti" non creano alcun
disagio.
Il tono discorsivo da diario o da blog, che alla fine è la stessa
cosa, lo rende davvero amabile.
Si capisce sin da subito che l'autrice ha piena consapevolezza di
quello che scrive dal modo stesso in cui plasma e conforma il testo secondo la
sua personalità di espressione.
Giammai appare una indecisione o una incertezza.
Definirlo un libro divertente mi sembra una forzatura e non rende
giustizia all'intento di chi ha scritto e alle vicissitudini raccontate: non fa
ridere – cosa propria di un testo umoristico, cosa che non è questo libro – quanto
piuttosto sorridere in alcune delle sue parti.
Forse siamo così abituati a trovarci dinanzi a brutture abbandonate senza
finirle, che l'avere davanti un libro del quale non si stanno a contar le
pagine lette grazie alla sua leggereza narrativa, ce lo fa sembrare chissà
cosa.
2 - È una guida utile per chi viene sistematicamente assalito dalle
telefoniste dei call center che propongono di tutto.
Dai vini ai cambi di provider per forniture elettriche, telefoniche,
internet e il cielo sa cos'altro!
A nulla è valso farsi inserire nell'elenco di coloro che vogliono
essere esclusi dalle finte indagini di "marketing" e quant'altro.
Fatta la legge trovato l'inganno: ogniqualvolta rispondiamo di
accettare che i nostri dati possano essere utilizzati per ricevere informazioni
su prodotti e servizi - spesso rispondendo "no" non si procede alle
registrazioni - confermiamo di voler ricevere telefonate dai call center
proponenti le cose più disparate.
Inutile dichiarare di non voler far cedere i propri dati a terze
parti: quasi sempre quelle "terze parti" sono dipendenti strettamente
dalla prima, e quindi...
Questo libro non permette più di poter dire "Io non avevo
capito, non sapevo, mi hanno fregato." La risposta è "Ti sei
voluto/ta far fregare coscientemente!"
3 – È una immagine dettagliata di uno "spaccato" di vita
dei giovani e dei non più tanto giovani.
Svela definitivamente la presenza di quei veri e propri
"Falchi" autorizzati che si aggirano tra le pieghe delle leggi sul
lavoro, per arricchirsi con vero e proprio cinismo sulla pelle di persone
deboli, indifese e disilluse.
Il precariato è una piaga della società e le leggi che lo permettono
sono frutto di una truffa colossale perpetrata ai danni di tutti: giovani e
vecchie generazioni.
I primi non riescono a sganciarsi dai secondi, e i secondi hanno
sempre più difficoltà a sostenere i primi.
L'autrice fa più volte riferimento alla Legge Biagi la cui
approvazione bipartizan è stata uno dei drammi degli ultimi anni, e che è all’origine
della esperienza lavorativa raccontataci.
Si è fatto leva sulla emotività collettiva scaturita da un episodio
drammatico per far passare una legge che forse lo stesso promotore avrebbe
potuto rivedere forse anche in un secondo momento per magari migliorarla, cambiarla,
meglio definirla forse non proporla affatto.
Con questo libro sottolineo che come descritto al secondo e al terzo
punto di questo commento vengono tutti informati, tutti allertati: i potenziali
acquirenti sono avvisati, i potenziali lavoratori/trici altrettanto.
Per i primi: fate attenzione, per un pollo è facile finire spennato
e bollito.
Non vergognatevi a considerarvi polli se doveste scoprire di poter
essere annoverati in questa categoria: solo se ne avrete coscienza potrete
salvarvi!
Per i secondi: fatevi furbi. Non fatevi sottomettere il cervello e
restate sempre voi stessi. Nessuno vi regala niente; nessuno Buon Samaritano si
preoccuperebbe mai di risolvere da solo quello che lo Stato e le Leggi se ne
fregano di risolvere.
Questo tipo di imprenditori possiamo considerarli il “Gatto e la
Volpe”!
Immagine da "www.bookrepublic.it"
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