Sempre più spesso si vive con lo stesso spirito di quando in auto, dopo aver percorso cinquanta chilometri, siamo certi che mancandone ancora 50 all’arrivo sicuramente li percorreremo qualunque cosa possa accaderci per via. Ingorgo, traffico, sosta per il caffè, neve, gelo…incidenti… ovviamente di altri.
Perché non può essere possibile diversamente; non è pensabile che non sia così.
Poi d’un tratto, e senza alcun preavviso, al cinquantesimo chilometro siamo belli e che arrivati.
Avevamo sbagliato i calcoli? Strada? …I conti…?
Tutto è possibile.. magari scopriamo anche di non essere stati i soli, a trovarci a destinazione avendo fatto minor strada…
Per chi avrà percorso ogni chilometro come se fosse stato l’ultimo, sarà quello colui che effettivamente sarà giunto alla meta.
…tutti gli altri si saran fermati soltanto a metà, pur essendo giunti alla fine della via…
“Traditi ugualmente, ugualmente spogliati, risorgeremo allo stesso tempo delle nostre sventure; che mai à durato lungamente l’opera della iniquità, né sono eterne le usurpazioni”. - S. M. Francesco II - Proclama di Gaeta, 8 dicembre 1860
martedì 6 gennaio 2009
Pensieri serali
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