domenica 7 dicembre 2008

Al cimitero.

Mammà buongiorno! Come state?
Vostra figlia…?
No, non ci sta. Sto solo io. E sì, lo so, ve lo avevo promesso, ma intanto lei è dovuta andare da vostro marito.
La signora…?
E mi pare che oggi non ci andava. Almeno così ho capito.
Ma che dite? Ma quando mai!
Però qualcosa deve pur mangiare…!
Ma non è vero che si è fatto ciotto-ciotto.
Diciamo che grazie al cielo non sta male.
Si va be', anche grazie a voi…. Per carità! E lo sappiamo questo…
Mammà ma io non sono venuto per farvi sfogare perché vostro marito mangia…, io so venuto perché mi avete detto che mi dovevate fare gli auguri perché non mi potevate chiamare.
Come avete visto sto qua.
Ma non vi preoccupate per il regalo.
Voi il regalo che mi potete fare lo sapete gia!
No, ma quali numeri a lotto.
Che poi magari non escono e mi fate buttare i soldi.
Non ne indovinavate uno prima… figuratevi adesso…
Voi dovete stare vicino a vostra figlia! Questa è una cosa che mo' potete finalmente fare.
Le dovete dedicare tutto il tempo che non le avete dedicato prima.
Tanto che c'avete da fare?
Almeno da dove state la volete finire di pensare a vostro figlio?
Tanto a lui ci pensa la moglie….
Lo so che vi è venuta a trovare; avete visto?... Va a trovare pure vostro marito.
Ho pensato anch'io la stessa cosa vostra… ma vi sbagliate!
Ma quando mai…!
Ma che dite….! Ma dove state voi queste cose non le dovete nemmeno pensare…
Ma quando mai non le pare vero, e lo va a trovare per essere sicura che non è uno dei vostri dispetti…
Mammà vi devo dire la verità? Alle volte pure io penso che è uno scherzo, poi vengo qua e scopro che non è uno scherzo. Ma che ci volete fare.
Però il lo penso per un altro motivo…
Vi ringrazio. Senza i vostri auguri non mi pareva la mia festa.
No, vostro marito non mi ha chiamato ancora. Forse dopo.
Mammà ma lo volete capire che le caramelle non ve le potete mangiare?
Nemmeno la cioccolata! Vi fanno male.
Poi mi fate litigare con vostra figlia….
…e va bene…! Sì, la prossima volta ve la porto.
Non vi preoccupate. Ma adesso me ne vado.
Grazie ancora. Statevi bene. L'ho visto.
Quelle ai lati sono scure. La vostra è bella chiara. Si capisce subito che è la vostra.
Lo so, voi siete speciale.
Vostra figlia vi ha sempre considerata speciale…
Mammà me ne debbo andare.
Arrivederci!


 


 

giovedì 4 dicembre 2008

Considerazioni fisiologiche

Passeggio in bibicletta in una tarda serata di fine estate.
Mi trovo davanti alla Casa comunale del comune di Pompei.
Non abito a Pompei, ma mi capita spesso di trovarmici; si tratta di un comune adiencente a quello dove abito io.
Anzi, per chi non è del posto, non sembra nemmeno di trovarsi in un comune diverso, visto che qui di cartelli che avvisino dove finisce un comune e dove ne inizia un altro non v'è ombra.
L'edificio, una volta residenza del Beato Bartolo Longo fondatore del santuario dedicato alla Madonna del Rosario, si trova proprio di fronte alla facciata del santuario stesso.
Oltre ai giardini con la fontana, li divide un ampio tratto di strada inglobato in quella che è la piazza dedicata al Beato.
Proprio in corrispondenza dell'ingresso della casa comunale, al centro della strada, troneggia un ampia e maleodorante testimonianza del passaggio di uno o forse più d'un cavallo.
Cavalieri di passaggio in transito?
A volte se ne vedono, anche se di rado.
Forse militi in assetto da parata?
Anche di questi a volte se ne vedono. Non tanto in assetto da parata, quanto in vena di farsi ammirare nella pubblica via.
Si sa, il "Cavaliere" in divisa suscita da sempre un fascino particolare sulle attempate signore a passeggio.
Mi domando perché io, quando porto a passeggio il mio cane, debba avere con me – anche se non la uso - la paletta per raccogliere i suoi possibili residui di un potenziale bisogno fisiologico mentre chi va a cavallo no.
Eppure il mio cane, per quanto non sia di taglia piccola ma neanche grande, per dirla in breve "media" suvvia!, espleta necessità di molto ridotte, quasi sempre a ridosso dei marciapiedi o tra le aiuole, per nulla maleodoranti, e comunque giammai – e voglio sottolineare giammai - al centro della careggiata.

Farà anche questo parte delle stesse ragioni per cui è più facile che vada in gattabuia un ladro di mele piuttosto che un qualsiasi amministratore o direttore generale di una grande azienda a partecipazione statale?