martedì 25 marzo 2008

Addio!

Addio Roma.
Oggi ti ho forse vissuta davvero per l'ultima volta! Frettolosamente, come sempre quando sono in giro per lavoro.
Ti ho respirata a fondo. Ho riempito i miei occhi di immagini come più non avrei potuto per portar via con un po' dei miei anni smarriti tra le tue strade; per poterti risentire, senza fretta, ogni volta che la nostalgia mi assale.
Dopo trent'anni dalla prima volta, ora l'ultimo e definitivo abbandono.
Con te le prime paure nello scoprirsi adulto, le angosce, le sofferenze; la tentazione di abbandonare e la disperazione di continuare; la volontà di un impossibile ricominciare ogni volta che sembrava finita.
So finalmente che non ci sarà la quarta occasione.
Addio Roma!
Non credevo potessi soffrire così sapendo di non poter più tornare.
Lascio in te una parte dei miei anni. Quelli migliori che non ho conosciuto.
Per me i più duri, i primi, quelli di un passaggio repentino dall'infanzia all'età adulta.
Quelli di un'adolescenza troppo in fretta consumata; quelli che non ho mai vissuto.
Quelli che ho attraversato velocemente ad occhi chiusi e con paura, senza rendermi conto che non sarebbero ritornati mai più.
Non sarebbero potuti mai più essere gli stessi.
Quelli in cui tutto bisognava fosse capito troppo in fretta per non restare schiacciato.
Quelli che credevo ormai trascorsi e lontani, dei quali non ho saputo riconoscere il profumo, che non ho saputo gustare a fondo per il timore che ogni giorno fosse l'ultimo; quello nel quale credevo arrivasse il momento di dover chiudere gli occhi per non poterli riaprire mai più.
In te si cela profondo un pezzo di vita che mi appartiene; che so mio eppure mi è sconosciuto.
Come un taglio che ha lasciato una ferita aperta che non si rimargina; una ferita che non voglio curare per la paura che con il dolore possa scomparire anche il ricordo. Forse un amore che finisce fa soffrire meno; si riesce a farsene una ragione.
Un amore si può sostituire. Basta un'occasione, un nuovo incontro... la vita che passa no.
Non si sostituisce, non serve un incontro, non c'è l'occasione.
L'occasione è la vita stessa, che quando passa ti accorgi che l'hai persa… e quando è persa lo è ormai per sempre.
L'unica cosa al mondo per la quale il cielo non ha dato una seconda chance.
La vita è un'altra cosa. Fatta di tanti piccoli e grandi momenti che alla fine si racchiudono in un pugno grande quanto una mano.
Sembra di stringerli tutti, di averli tutti dentro di sé; poi quella mano si apre per scoprirsi vuota…
Io sono lì, racchiuso in un pugno stretto con il terrore che si apra…
Sono in quelle innumerevoli immagini che non sbiadiscono, in quei rumori, in quelle parole non dette, in quelle cose non fatte… e resto lì in attesa che quel pugno si apra volendo fermamente credere che resterà chiuso; così che tutto possa restare per sempre vero anche quando sarà finita.
Addio Roma! Addio per sempre.

Nessun commento:

Posta un commento