La marionetta cade svenuta pesantemente sull'impiantito facendo un rumore sordo e muore; il sipario si chiude sull'ultima scena. I bambini applaudono; qualcuno non capisce se era una storia divertente oppure triste; ognuno se ne va con una idea propria: un paio di loro ha i lucciconi agli occhi perchè quella che ha sentito raccontare gli ha ricordato una storia vera che è successa a suo papà; l'omino del teatrino si mette accanto ad una rastrelliera scalcagnata di legno verde per vendere una copia del burattino protagonista un tanto l'uno.
Nemmeno caro. Il giusto. Un prezzo salariale.
"Babbo, babbo!" grida ad alta voce Michelino "me lo compri quello?"
"Sei mica matto? Hai visto che fine ha fatto? Una marionetta che prende iniziative? Vuole fare di testa sua che poi muore; mezz'ora e tac, morto. Vorrai mica farmi buttare così i soldi!? Via che si va a casa a mangiare! La minestra sarà pronta e se ritardiamo ancora finisce che si fredda"
"Babbo, Babbino, ti prego! gli faccio fare un'altra storia. Quella che dico io! Più bella, vedrai che non muore! Lo faccio vivere tutto il tempo che voglio! Ti prego, compramelo!"
"Un'altra storia? Impossibile: quella è nata per fare quella parte; una stupida marionetta che prende iniziative; hai visto? È nato per vivere al più mezz'ora e poi muore. Impossibile che le riesca una parte diversa. Devi accontentarti dei burattini che hai. Quelli sono i buoni: non prendono iniziative; fanno tutto quello che vuoi tu. Li puoi far morire quando vuoi: quando ti hanno stancato... Tac! Lo decidi tu."
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