martedì 5 dicembre 2006

Si avvicina il 25 dicembre.....

Sta avvicinandosi il primo Natale senza papà.
Avanza a grandi falcate, e mi sembra di sentirne tutta la fatica.
Non è, e non potrebbe mai esserlo, lo stesso degli anni trascorsi. Se ci fosse stato, oggi avrei dovuto scalare il soppalco giù in garage, prendere l'albero, il suo che da anni conservo da me, e portarglielo.
Mi avrebbe contato i giorni mancanti al prossimo 25 dicembre.
Lo avrebbe iniziato a fare come al suo solito, a ritroso come solo un calendario dell'avvento usa fare.
Tutto il pomeriggio di questo sabato due dicembre l'avremmo dedicato a montare l'albero.
L’albero per tradizione si addobba nel giorno dell’Immacolata, l’otto dicembre. Ma in quel prossimo fine settimana io non sarei andato a trovarlo, alternando le mie visite settimanali, il successivo nove dicembre non sarei andato da lui.
E poi i il presepe.
E lui si sarebbe seduto come sempre lì, sulla cassapanca nell'ingresso a guardare beato lo svolgersi delle operazioni; con quello sguardo da bambino meravigliato dietro quegli occhi che vedevano ormai solo le ombre, osservando in silenzio il procedere delle operazioni.
Preoccupato solo che tutto andasse a buon fine.
Alla fine, quando era ormai sicuro che tutto fosse stato sistemato come sempre, e che ogni cosa avesse ritrovato il suo giusto posto avrebbe atteso la prova finale: che tutte le luci fossero accese.
Solo dopo sarebbe ritornato alla sua poltrona.
Le immagini scorrono nella mia mente come se si stessero lentamente materializzando.
Quasi mi sorprende di trovarmi solo, davanti ad un quaderno a raccontarmele.

La mamma quest’anno non vorrà farlo di certo l'albero per papà; nemmeno il suo presepe verrà alla luce, e le statuine resteranno nella scatola aspettando invano di tornare al loro antico mestiere di sempre.
Ancora troppo aperta la ferita.
Combattuto da una tristezza che mi gonfia il petto, io vorrei che a casa facessimo il nostro.
Vorrei che il mio papà, affacciandosi per darmi gli auguri di Buon Natale riuscisse a ridarmi un po’ del calore del suo affetto che mi manca tanto e che la sua lontananza non riuscirà mai a colmare.

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