domenica 13 aprile 2008

Evviva i “Grulli”!

La notizia la ricopio, per non poter essere smentito, da Internet. Dal sito della Adnkronos.Roma, 10 apr. (Adnkronos) - "Io non credo che ci possano essere italiani così grulli da poter cadere in un tranello di questo genere". Lo ha affermato Silvio Berlusconi.
Qualcosa, o meglio qualcuno, deve aver ricordato a Berlusconi che prima delle ultime elezioni aveva epitetato gli italiani a lui contrari, con un termine che dava l’idea di un maggior spregiativo.All’epoca mi feci vanto di far parte delle fila di quelli che, a suo dire, appartenevano ad un insieme di oggetti rappresentanti una parte del corpo umano maschile, che sono soliti viaggiare in coppia.Quando è il caso, e per chi li abbia. Dicendo così, non è mia intenzione non inserire tra costoro le rappresentanti de gentil sesso, che spesso ne hanno – seppur di metaforiche – più che molti maschi…..
Questa volta ha cambiato espressione, utilizzando un a suo avviso minor incisivo “Grullo” che di fatto sta a significare “Idiota, “Melenso”; ovvero persona di “Corta intelligenza”.Insomma: tanto per restare nell’ambito delle offese, un’offesa che ad alcuni possa non sembrar tale, ma che tale essenzialmente lo è.
Ebbene per quanto mi riguarda il succo non cambia: mi vanto di far parte del gruppo, del folto gruppo dei “Grulli”.
Io e Berlusconi – ovvero lui e tutti coloro che lo votano e che lo plaudono – siamo diversi.Io non sono come lui. O meglio: sono certo di non essere come lui. Inoltre io mi ritengo senz’altro una persona per bene.Se mi ritengo una persona per bene, e sono certo di non essere come lui e probabilmente come tutti coloro che lo votano e lo plaudono, sono costretto a trarre le mie conclusioni.
Dunque è certo: sono un “Grullo”.Un grullo che rispetta le leggi e non le ha mai violate, non si è mai trovato nella necessità di dover usufruire di condoni, di prescrizioni, di cavilli; di non aver mai avuto denunce od altro e di essersi salvato dalla pena per via di leggi fatte ad hoc, di aver sempre pagato tutte le tasse, di non aver mai pensato a come fregare il prossimo, di non aver mai rubato, né di pentirsi per non saperlo fare.
Soprattutto di non aver mai pensato di voler entrare in politica.
Ecco, se per essere considerato “onorevole” occorre essere il contrario di quello che sono – o forse fare tutto ciò che non ho fatto – fino ad oggi, allora sono contento di essere un grullo.Perché la prima persona cui devo dar conto del mio operato, sono io stesso, ed il mio giudizio su di me, lo considero il più importante di tutti.Quindi: Evviva i grulli!

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